Per poter accedere facilmente all’acqua necessaria al raffreddamento dell’impianto, le centrali nucleari vengono costruite vicino alla costa o lungo i corsi di fiumi dalla portata sufficiente a subire una massiccia captazione.
Quando una centrale, invece, viene costruita lungo il corso di un fiume, l’escamotage generalmente adottato è quello di elevare, rispetto al territorio circostante, i manufatti coinvolti nelle attività della centrale, questo però cosa comporta?
In caso di esondazione del fiume comporta: un blocco del sito dal regolare approvvigionamento di energia elettrica per le normali attività di controllo che con un fermo di emergenza della centrale, non possono essere garantiti; dall’energia prodotta dalla centrale stessa; da una non normale raggiungibilità del sito in caso di incidente grave; dal controllo di perdite di radionuclidi a causa del dilavamento dei terreni circostanti; da un'ottimale controllo delle vasche dove ogni centrale mette “a riposo” le barre di materiale combusto per far abbattere le temperature prima della loro spedizione nei siti di “riprocessamento”.
Questo non è catastrofismo, sono situazioni che già si sono presentate anche nel sito della centrale del Garigliano e che in questo momento stanno avvenendo nel Nebraska alla centrale nucleare di Calhoun
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