Il Comitato Antinucleare Garigliano, come da una nota di Legambiente Campania
del 23 aprile 2015 inviata anche al MISE,
ricorda: il deposito della Interport (presente
nel comune di Sessa Aurunca al km. 158,400 della Via Appia) pur rientrando
nella tipologia di attività concernenti sostanze pericolose non è stato incluso
nell’elenco dei siti potenzialmente contaminati dell’ex Sito di Interesse
Nazionale “Litorale Domizio Flegreo ed Agro Aversano” di cui alla Legge
426/1998, ovvero del vigente Piano Regionale delle Bonifiche (PRB) della
Campania di cui alla Delibera della Giunta Regionale n. 129 del 27/05/2013, ne
pertanto sono state avviate le conseguenti procedure a carico del responsabile
dell’attività/inquinamento previste dalla normativa vigente;
All’Interport, dal comune di Sessa Aurunca, sono stati
intimati sia l’abbattimento dei manufatti che la bonifica dei fossi che corrono
lungo la statale Appia in prossimità del sito mentre l’azienda proprietaria del
deposito, ottenuta una sospensiva dei provvedimenti dopo un ricorso al TAR, ha
ripreso le attività dopo 8 mesi di chiusura.
Ora un decreto ad-hoc del 18 dicembre 2015 del Ministero
dello Sviluppo Economico scavalca a piè pari ogni iniziativa presa dai
cittadini e dalle associazioni nonché quelle prese dal comune di Sessa A.
autorizzando, con alcune modifiche, l’attività di stoccaggio.
Fra i vari “visto” e “considerato” inseriti nel decreto, non
si fa assolutamente cenno al fatto che per più di venti anni l’attività è stata
di fatto autorizzata senza che il deposito fosse legale, ne si nota l’attività
di denuncia sull’inquinamento prodotto da tale attività, inquinamento provato
con fotografie e video nonché denunciata con esposti presentati alle PdR da
Legambiente, sia in provincia di Caserta che in quella di Latina.
Ieri, 8 gennaio 2016, si sarebbe dovuta tenere una seduta
del Consiglio Comunale di Sessa A., poi sospesa e rinviata, dove nell’odg,
invece di essere inserita la richiesta di un ricorso al TAR contro il decreto
del MISE, era inserita la proposta di un consigliere che richiedeva la
variazione di destinazione dell’area del deposito, da agricola a industriale,
con la motivazione che la Interport intende destinare l’utilizzo del deposito
da stoccaggio di pet-coke a quello di pellets.
Presenti al consiglio, i rappresentanti dei comitati di
cittadini e Legambiente hanno chiesto sia ai consiglieri di maggioranza e di
opposizione, sia al Presidente del Consiglio comunale, che nell’odg del prossimo
incontro, sia votato il ricorso al TAR
in quanto la variazione d’uso sembra proprio un escamotage per poter proseguire
l’attività di stoccaggio del pet-coke in quanto presso il deposito tutto si
svolge tranne che una attività di bonifica propedeutica allo stoccaggio di
pellets a meno che, per aumentare le qualità di combustione del pellets, non lo
si voglia miscelare al pet-coke stesso.
Dopotutto ci si chiede, perché il MISE dovrebbe redigere un
decreto che favorisce lo stoccaggio del pet-coke se l’Interport vuole stoccare pellets?
Per leggere il primo esposto cliccare qui
Per leggere il secondo esposto cliccare qui
Per leggere l'interrogazione parlamentare del deputato M5S Alessandro Di Battista cliccare qui
Per leggere l'interrogazione alla Regione Campania cliccate qui
Per leggere l'invito del Sindaco di Sessa Aurunca alle autorità e la diffida a lui inviata cliccate qui
E ora per leggere il Decreto salvaInterport cliccate qui
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