Anni ormai son passati da quando
riuscimmo a far chiudere, per circa otto mesi, il deposito di pet-coke della
Intergroup, presente sull'Appia al km. al km
158,400.
L'azione
avvenne in sinergia con Legambiente Sessa Aurunca allora diretto da Giulia Casella,
e con il Comitato Civico Cittadini del Golfo di Gaeta coordinato dall'attuale
sindaco di Formia Paola Villa.
La principale motivazione riguardava la presenza di materiale
disperso dai camion lungo i bordi della Strada Statale e il conseguente accumulo
dello stesso sul fondo delle cunette di scolo a bordo strada.
Ricordiamo che le cunette riversano le acque di scolo
direttamente nel Garigliano percorrendo un piccolo canale che corre per circa
200 m. lungo il tratto di ferrovia che, nello stesso punto, attraversa il
nostro fiume. Quelle acque sono cariche di pet-coke in quanto, emulsionandosi,
viene facilmente trasportato.
All'inizio delle nostre rimostranze, l'azienda mise in
sicurezza il bordo strada ricoprendolo con teloni di plastica che rimosse mesi
dopo per asportare il terreno misto a pet-coke, compreso il catrame che si era
andato accumulando negli anni nelle cunette.
Il materiale rimosso, secondo l'azienda, venne stoccato
all'interno del deposito in attesa di caratterizzazione per poi essere
destinato a deposito di scorie definitivo. Invece, proprio dall'altra parte
dell'Appia, trovammo un terreno nel quale venne questo riversato per essere
rimescolato con il terreno del campo. Il terreno venne posto sotto sequestro in
attesa che l'ARPA Campania svolgesse le indagini. Dal rapporto dell'ARPA,
scoprimmo che nel terreno non vi era traccia di pet-coke. Andammo sul posto ed
effettivamente, potemmo constatare che il terreno era stato ripulito. (per la
verità, nel terreno trovammo, anche dopo la"pulizia", frammenti di
pet-coke ma secondo l'ARPA non erano il risultato della bonifica; già allora,
però, ci domandammo come potessero essere arrivati frammenti di pet-coke in
quel posto, vabbè!
Da allora l'azienda intraprese migliori pratiche, sia durante
le fasi di scarico nave nel porto di Gaeta, che durante il carico dei camion
nel deposito per il trasporto del materiale verso i clienti della Intergroup.
Infatti vennero installati, in entrambi i siti, impianti per il lavaggio delle
ruote e delle fiancate dei camion prima della loro uscita in strada, infatti,
proprio il materiale depositato sulle sporgenze dei mezzi e accumulato sulle
ruote nelle fasi di carico, erano una delle cause di dispersione.
Altro motivo di dispersione, era la perdita di pet-coke
emulsionato dalle fessure tra cassone e sponde degli automezzi non idonei; ciò
avveniva soprattutto perché, allora, era normale pratica da parte dei
trasportatori, mettersi in fila lungo l'Appia in attesa del proprio turno di
accesso al deposito, con maggiore perdita durante i periodi di pioggia, in
quanto, emulsionandosi, la dispersione è maggiore
Anche questa pratica venne sospesa in quanto all'azienda
venne intimato, da parte del Comune di Sessa Aurunca, di vigilare affinché i
mezzi non sostassero sulla Statale e il nostro vigilare
"stimolava" ulteriormente i camionisti a non fermarsi all'esterno del
deposito.
In un'occasione, un volontario, si trovò nei pressi del
deposito e divenne testimone di una fila di mezzi in attesa di entrare, informò
di questo il Commissariato P.S. di Sessa Aurunca che inviò una volante sul
posto salvo accertare che non vi erano camion fuori dal deposito: infatti, nel
frattempo, allertati da un testimone armato di videocamera, bene pensarono di
entrare velocemente all'interno del sito di stoccaggio.
Il testimone, addirittura, ricevette una telefonata dal
commissario che gli intimava di denunciarlo per "procurato
all'allarme" se si fosse nuovamente verificato il medesimo episodio, in
quanto, effettivamente, nulla poterono accertare.
Da allora non si hanno testimonianze sul fatto che i camion
sostino sull'Appia, fino a ieri, 16 luglio 2018.
Un cospicuo numero di mezzi ha allertato alcuni volontari e
si sono messi al seguito dei camion che, a dire il vero, anche se tanti sono
ancora gli autotreni con sponde rimovibili quindi, non idonei, la maggior parte
sono del tipo che consente il trasporto di pet-coke, però, come si può
vedere dalle fotografie riprese da un video, i mezzi sostano lungo l'Appia.
Questa pratica può nuovamente generare la dispersione di pet-coke oltre ad
essere possibile fonte di pericolo per chi percorre quel tratto, in quanto il
deposito insiste subito dopo una stretta curva a destra, in direzione Caserta,
subito dopo una sopraelevazione ferroviaria.
Ricordiamo che il deposito in esame ha acquisito la qualifica
di "deposito Strategico" su ordine del MISE quando a capo del
Dicastero vi era Federica Guidi, durante il governo Renzi. Tutte le agevolazione ad un
deposito formalmente abusivo vennero date con deroghe e D. M. ad-oc (18
dicembre 2015) da un Ministro che da lì a poco dovette dimettersi per
importanti conflitti d'interesse, mai prima, però, di fare questo grande favore all'azienda di Di Sarno, forse
legittimo ma i dubbi erano e sono tuttora importanti.