lunedì 2 aprile 2012

Veronesi contro i referendum

(cliccare sulla foto per leggere l'articolo su "Greenme")



È il momento di preoccuparsi per il futuro energetico del nostro Paese. Per farlo, però, c’è bisogno di impostare una strategia energetica a lungo termine, che comprenda anche il nucleare. Parola dell’associazione Galileo 2001 per la libertà e la dignità della Scienza, che in una lettera firmata da 100 medici e scienziati sottolinea il fatto di non avere, in Italia, “un adeguato e convincente piano nazionale di sviluppo energetico, che tenga conto della necessità di ragionare su tempi strategici affrancandosi da pregiudiziali che possano condannare precocemente progetti lungimiranti”. ( pezzo tratto da IL FATTO QUOTIDIANO ).

E' addirittura imbarazzante quanta è la vergogna che suscitano gli infantili tentativi di sminuire le conseguenze degli incidenti occorsi agli impianti nucleari di Fukushima Daichi dal sito ex Forum Nucleare ora chiamato "New Clear" (erano talmente tante le stupidate contenute in quello originale, organo del Forum Nuclearepresieduto da Chicco Testa, che l'hanno messo in standby).
Lancio il loro articolo in quanto confido nell'intelligenza dei lettori e nella loro capacità di distaccata analisi.
Un esempio per tutti: si afferma che vengono inseriti 8,7 mc l'ora di acqua nel reattore per moderare l'elevarsi della temperatura dovuta al "parziale" scioglimento dello stesso, acqua che viene stoccata e successivamente decontaminata dall'elevata radioattività, poi, nonostante il continuo moderamento indotto, l'acqua è comunque costantemente intorno ai 50°C e si considera la situazione ad un livello confortante e in via di evidente miglioramento.
Se ciò avvenisse in una sezione di una centrale con piccole avarie e con la maggior parte delle infrastrutture, in ottimo e controllato stato di operatività, si tratterebbe di una situazione catastrofica; si tratterebbe di una situazione dove dirigenti di azienda e alte cariche di Stato si troverebbero in situazioni altamente compromettenti ed imbarazzanti.
C'è invece, da tenere in giusta considerazione, un fatto un tantino discostante dall'immagine qui sopra descritta, l'impianto di Fukushima Daichi, non è un impianto con piccole avarie, è un impianto completamente distrutto; è un impianto dove nulla è in regolare attività; è un impianto dove sistema idraulico e sistema elettrico sono stati approntati in emergenza e non sono parte integrante della centrale; è un impianto dove nemmeno un semplice interruttore di lampadina sta operando in un normale regime d'utilizzo; è un impianto dove anche i robot utilizzati successivamente devono essere distrutti dopo aver subito una totale decontaminazione; è un impianto che a causa dei grandi sversamenti d'acqua contaminata, vede il fondale della costa adiacente ad esso, completamente cementificata per centinaia di migliaia di metri quadrati.
Che possiamo farci, dopotutto il caro Testa è colui che, a pochi giorni dallo tsunami, sapendo già le gravi conseguenze cui erano sottoposte le strutture della centrale, si azzardò a dire che quello che stava succedendo a Fukushima, era la prova provata che le centrali nucleari sono sicure.
Scusate la grezzata, ma a questo punto mi viene spontaneo ripetere un detto noto nel Sud Pontino: 'na catena 'n ganna e n'ata agliu pere!
Ecco l'articolo: