lunedì 2 novembre 2015

il Tavolo non c'è più?

L’ultimo Tavolo della Trasparenza riguardante lo smantellamento della ex centrale nucleare del Garigliano si è tenuto il 12 marzo 2014, si trattò del settimo incontro da quando venne costituito dalla regione Campania nel 2011.
Le ultime domande che vennero poste alla Sogin e agli enti di controllo (ARPAC e ISPRA) riguardavano soprattutto:
 a che punto stanno i lavori per il prossimo abbattimento della ciminiera previa una scarificazione preliminare del suo interno per la quale era necessario l’intervento di un robot? la ciminiera è ancora lì;
ci sono notizie riguardanti la trincea posta sotto sequestro il 2 dicembre 2012? non si hanno notizie anche perché erano ancora in corso le indagini su una denuncia di disastro ambientale ed illeciti sulla compilazione dei registri sui quali andavano annotati rilievi riguardanti i monitoraggi sulla presenza di radionuclidi.
Era inutile contattare la segreteria del Tavolo: vabbè! La giunta cambierà, l’assessore Romano non ci sarà più ecc.
Per mesi è stato inutile tentare di  contattarla: si è appena insediata, non si sa ancora chi ricoprirà i vari ruoli ecc.
Ora la giunta è insediata e operativa però Fulvio Bonavitacola, neo assessore all’ambiente nonché vicepresidente non risponde ne si conosce il nome del nuovo segretario del Tavolo dopo il trasferimento ad altro incarico della sig.ra Margherita Arpaia.
Il Comitato Antinucleare Garigliano ha scritto; Il Comitato Civico per San Castrese ha scritto; il circolo Petteruti di Legambiente di Sessa Aurunca ha scritto.
Silenzio totale via posta elettronica e i centralini telefonici della regione è come se non esistessero.
A San Castrese , su insistenza del sig. Giuseppe Pietrantuono, presidente del Com. Civico per S. Castrese, è giunta giovedì 29 u. s., una squadra dell’ARPA Campania, con il coordinamento del dott. Mainolfi, per una nuova serie di indagini riguardanti l’eventuale presenza di radionuclidi, che sommati ad una consistente presenza di arsenico tanto da rendere “non potabile” l’acqua per ordinanza comunale e ad un non più tollerabile alto numero di decessi di persone affette da patologie oncologiche rende gli abitanti di quell’area sempre meno sereni.
Quando il dott. Tibaldi denunciava riscontri di malformazioni nelle persone, negli animali e nei vegetali, veniva a sua volta denunciato per procurato allarme anche perché, veniva riferito, che eventualmente i danni dalle dispersioni di radionuclidi si sarebbero resi evidenti con i decenni successivi, ora che quei decenni sono passati e le persone muoiono di tumore con incidenze inquietanti, abbiamo o non abbiamo ragione di preoccuparci?

Motivi per istituire il Tavolo ce ne sono abbastanza: i sei mesi che per legge devono intercorrere tra un Tavolo e l’altro sono passati con abbondanza di settimane; la ciminiera è ancora al suo posto; delle trincee nulla si sa e una grande campagna mediatica è stata attivata per mostrarci quanto è bello avere nel proprio territorio il Deposito Nazionale delle Scorie Nucleari quindi è arrivato il momento che il sig. Vincenzo De Luca, governatore della Regione Campania o qualcuno della sua squadra si faccia sentire e ci faccia capire se e quanto sia Trasparente la sua Giunta.

domenica 26 luglio 2015

Deposito nucleare nazionale - Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee

 Porto Torres: trovate 7 mila tonnellate di rifiuti radioattivi

27 luglio 2015



L'articolo tratto dal sito dell'ISPRA non porta la data di pubblicazione comunque si tratta della settimana scorsa.
http://www.isprambiente.gov.it/it/evidenza/sicurezza-nucleare/prova.

Deposito Nazionale rifiuti radioattivi: consegnato dall'ISPRA l'aggiornamento della relazione sulla proposta della SO.G.I.N. di Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI)

L’ISPRA ha consegnato in data odierna al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e al Ministero dello Sviluppo Economico l'aggiornamento della relazione prevista dal D.Lgs n. 31/2010 sulla proposta di Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) alla localizzazione del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi predisposta dalla SO.G.I.N. S.p.A.
Tale aggiornamento era stato richiesto dai Ministeri affinché l’Istituto svolgesse verifiche, ai fini della validazione dei risultati cartografici ed in merito alla coerenza degli stessi con i criteri stabiliti dalla  Guida Tecnica n. 29 dell’ISPRA e dalla IAEA, sulla  revisione operata dalla SO.G.I.N. nel recepire i rilievi formulati dall'Istituto stesso sulla proposta di CNAPI già presentata lo scorso mese di gennaio.
A seguito delle verifiche effettuate sull'aggiornamento della proposta di CNAPI e della relativa documentazione a supporto presentato dalla SO.G.I.N., l'ISPRA non ha formulato ulteriori rilievi.
La relazione dell'ISPRA, considerata la classificazione di riservatezza attribuita dalla SO.G.I.N. alla proposta di CNAPI, è stata analogamente classificata e sarà tale, conformemente alle vigenti disposizioni, sino alla pubblicazione della CNAPI da parte della SO.G.I.N. a seguito del nulla osta che sarà rilasciato dai Ministeri.

Criteri per la localizzazione di un impianto di smaltimento superficiale di rifiuti radioattivi a bassa e media attività

Relazione illustrativa

Considerazioni.
Lo smaltimento dei rifiuti nucleari, sia quelli della terminata attività elettronucleare che quelli medicali, industriali e agricoli, è un affare da milioni di Euro e, a causa della pericolosità, il tema del risparmio non è da tenere in alcun modo in considerazione. Dietro a questo tema c'è quello dell'evitare gli sprechi ma, come ben sappiamo, questa è una materia che rende poco quindi nemmeno questa viene presa in considerazione.
Ora, per trasportare tutti i materiali dai vari luoghi nel mondo dove ora si trovano (ex centrali, depositi temporanei italiani, depositi francesi e del Regno Unito), saranno necessari vari mezzi di trasporto e se il deposito verrà realizzato su un'isola si potranno utilizzare anche le navi, quindi, sapendo che il risparmio non è da considerare e che lo stesso produce pochi utili e non alza il PIL, il deposito si installerà sulla terra ferma o, ad esempio, in Sardegna?





domenica 12 aprile 2015

SALUTE E LAVORO: DUE CAMPI MAGNETICI CHE SI RESPINGONO

SALUTE E LAVORO: 
DUE CAMPI MAGNETICI CHE SI RESPINGONO


10 aprile 2015 - Sala dei Quadri - Sessa Aurunca
Tema dell'incontro: problematiche ambientali, lavorative, urbanistiche
Modera: Giulia Casella, Presidente Circolo "Petteruti" di Legambiente Sessa Aurunca
Presenti: Legambiente; Comune di Sessa Aurunca; ARPA Campania; Assessorato Ambiente Caserta Sono intervenuti: Lavoratori Interport; Amministratore Delegato Interport; Pubblico




Se un’azienda da lavoro a venti persone e dieci di queste bonificano siti inquinati mentre le altre, nottetempo, disperdono le medesime sostanze, si ha un ciclo lavorativo costante.
Se gli ambientalisti si accorgono della sezione illecita delle attività di quell’azienda e denuncia i fatti in modo accurato, dettagliato e circostanziato, tanto che l’azienda, nonostante faccia ricorso al TAR, non riesce a riaprire gli uffici sequestrati, di chi è la colpa se i posti di lavoro relativi vanno persi?
Ovviamente degli ambientalisti.
Siamo alle solite, al reiterato ricatto del “o lavori o conservi la salute”, inoltre, il deposito ha ottenuto autorizzazione partendo da documentazioni non idonee che nessuno, nel tempo, ha controllato, concedendo possibilità d’ogni sorta partendo da presupposti completamente illeciti, per colpa o per leggerezza si vedrà.




Salute e lavoro non possono stare insieme soprattutto quando per tutelare entrambi i contesti,  i proprietari delle aziende non vogliono rinunciare ai buoni introiti che hanno non seguendo le regole.
Se poi ci si mettono amministratori della cosa pubblica e controllori, a non svolgere i compiti ai quali sono demandati, la situazione non si fa critica ma atroce.
Per quanto riguarda la situazione di inquinamento generata intorno allo scarico, trasporto e stoccaggio del pet-coke a Sessa Aurunca, il problema non è nato da uno sversamento incidentale con l’aggravamento dovuto ad avverse condizioni metereologiche (frase ricopiata tale e quale in tutte le situazioni analoghe) ma nasce da osservazioni, durate anni, fatte da persone che ritenevano che prima o poi, chi doveva controllare,( soprattutto in quanto le stratificazioni di pet-coke emulsionato ad acqua stavano raggiungendo livelli di inquinamento esorbitanti) gli enti preposti a monitorare queste cose avrebbero posto rimedi adeguati.
Passano gli anni, ben 24, ma questi rimedi non arrivano, anche dopo più manifestazioni di protesta fatte sia da Legambiente a Sessa Aurunca che a Gaeta e le stratificazioni di catrame, per alcuni cittadini, diventano intollerabili.

Gennaio 2014: sopralluoghi da parte di volontari per capire la situazione al km. 158,400 in prossimità del deposito della via Appia.Novembre 2013, manifestazioni contro lo scarico del pet-coke a Formia da parte di Paola Villa alla testa di un comitato locale.
Si notano quantità incredibili di pet-coke in grani di varie dimensioni lungo il bordo strada, sia in direzione Garigliano che in direzione Sessa Aurunca.
I fossi bordo Appia sono ricolmi di schifezze immonde, immergendo bastoncini di legno, penetrano nel catrame per una ventina di centimetri, figuriamoci quanto queste sostanze sono permeate nel terreno negli anni.
Si decide di documentare questa situazione con fotografie e video.
I cittadini che si attivano non sono specializzati in questo genere di cose, non sanno nemmeno quanto sia lecito salire sulla scarpata della ferrovia per filmare l’interno del deposito, ma tant’è, si decidono e si organizzano.
Il 16 marzo 2015 scatta l’operazione, salgono sulla scarpata e riprendono l’interno del deposito, il bordo Appia e un fosso laterale al deposito comunicando il fatto ad una testata giornalistica che sposa l’iniziativa.
Fine marzo; a Gaeta arriva una nuova nave pronta a scaricare il pet-coke destinato, ovviamente, ad essere immagazzinato a Sessa.
Esce un articolo dove si fanno presenti le problematiche legate a questa sostanza arricchito dalle fotografie a dai video preparati da cittadini.
Questa è la cronostoria legata all’avvio delle proteste contro una mala gestione del pet-coke; non sversamenti incidentali; non avverse condizione metereologiche; semplice incapacità di sopportare oltre una situazione devastante.
Ora resta un punto importante quanto l’inquinamento: i posti di lavoro che rischiano di saltare a causa di una mala gestione e di una mancanza di controlli.
Persone alle quali viene detto che il pet-coke è commestibile, quindi non dannoso, si troveranno senza lavoro se l’azienda non rispetterà le prescrizioni di legge e le indicazioni alternative fornite dagli enti che dovevano controllare e non l’hanno fatto.

Il proprietario dell’azienda, che tanto ama i suoi collaboratori, dovrà spostare il deposito in luogo adeguato e dovrà trattare le sostanze con modalità diverse da quelle attuate sino ad ora, ad esempio, trasportando il pet-coke con automezzi sigillati e stoccandolo in silos o capannoni coperti e non in mucchi a cielo aperto, se così non sarà fatto, il problema si sposterà tal quale e non verrà risolto, trasferendolo ad altre comunità.
Nel frattempo, mentre queste situazioni si aggiustano, perché si aggiustano, al proprietario non interessa se i profitti, a causa di un elevarsi dei costi, diminuiranno, vero? I dipendenti dell’azienda come faranno a mantenere le proprie famiglie?
Il 16 aprile prossimo, il Ministero competente riunirà in un incontro l’azienda, l’ARPA Campania, i rappresentanti dell’amministrazione comunale di Sessa Aurunca e  gli Assessori all’ambiente per la provincia di Caserta e per la Regione Campania; ovviamente i sindacalisti e gli ambientalisti, no, perché?
Trasparenza. Parola tanto dichiarata ma altrettanto enormemente vituperata.
Per più di due decenni l’azienda si è barcamenata in zone grigie della burocrazia traendo vantaggi che non le spettavano; l’amministrazione di Sessa Aurunca non ha fatto i controlli che doveva fare; l’elenco delle autorità che dovevano controllare e non l’hanno fatto copre tutto l’arco istituzionale di un paese, di una provincia, di una regione, di una nazione. A loro la soluzione ai problemi causati ai lavoratori, a loro la soluzione dei problemi causati all’ambiente, senza i famosi “se” e senza gli altrettanti famosi “ma”.

12 aprile 2015 - Massimo Penitenti (Legambiente - Circolo "Petteruti" Sessa Aurunca)


mercoledì 1 aprile 2015

TAVOLO DI CONFRONTO SUL PET-COKE

VENERDI' 10 APRILE 2015
ore 16,00

SALA DEI QUADRI 

DEL COMUNE DI SESSA AURUNCA 

TAVOLO DI CONFRONTO 


SUL DEPOSITO PET-COKE


Da tempo è forte l’attenzione che ambientalisti, cittadini e forze politiche locali stanno ponendo alla questione del petroleum coke (petcoke) e specificatamente riguardo al deposito di questo materiale che si trova sulla S.S. Appia al km 158,400 nel territorio di Sessa Aurunca.
Legambiente e il Comune di Sessa Aurunca hanno pertanto voluto promuovere un tavolo di confronto su questa delicata materia dai tanti risvolti, sanitari, ambientali e legali, da tenersi nella città di Sessa Aurunca il prossimo 10 aprile alle ore 16, presso la Sala del Consiglio Comunale (Sala dei Quadri), in p.zza Castello,.
Allo scopo riteniamo sia essenziale la presenza delle Istituzioni che hanno in vario grado competenza in materia e sono in grado di imprimere una svolta alla migliore risoluzione della problematica. 
IN TALE CONSESSO I CITTADINI POTRANNO INOLTRE OPPORTUNAMENTE SOTTOPORRE ALLE ISTITUZIONI GLI ASPETTI DEL PROBLEMA E RICEVERE INFORMAZIONI IN MERITO.
Interverranno: LEGAMBIENTE ONLUS Vice Presidente Ing. Stefano CIAFANI
l'assessore Ambiente della Regione Campania, prof. Giovanni Romano, Direzione Generale per lo Sviluppo Economico e le Attività Produttive Dirigente
Dott. Francesco Paolo IANNUZZI
LEGAMBIENTE CAMPANIA ONLUS Presidente Dott. Michele BUONOMO
PROVINCIA DI CASERTA Assessore all'Ambiente Dott. Giuseppe ROCCO
ARPA CAMPANIA Dipartimento di Caserta Dott. Agostino DELLE FEMMINE
COMUNE DI SESSA AURUNCA Sindaco Dott. Luigi TOMMASINO
Settore Assetto del Territorio Dirigente Dott. Pasquale SARAO
ASL CASERTA Distretto di Sessa Aurunca Dott.ssa Maria Luisa TRABUCCO
CIRCOLO LEGAMBIENTE ALFREDO PETTERUTI Presidente Giulia CASELLA
L'INCONTRO E' PUBBLICO

mercoledì 25 febbraio 2015

Tavolo Trasparenza Borgo Sabotino - 20 febbraio 2015

Il 19 dicembre 2014 è stata presesentata ufficialmente, presso il Palazzo della Regione Lazio a Roma, la nuova era del tavolo della Tasparenza per il decomissioning della ex centrale nucleare di Borgo Sabotino, la promessa fu che il primo vero Tavolo tecnico sarebbe stato organizzato al più presto.
Come da quando si è iniziato a  lavorare per l'istituzione del Tavolo, la segreteria dell'Ass. Fabio Refrigeri, nonstante i naturali rallentamenti burocratici, è riuscita a concretizzare il tutto in tempi abbastanza brevi.
Venerdì 20 febbraio 2014 la Sogin ospita l'incontro presso la sala conferenze della ex centrale di Borgo Sabotino.
A differenza dell'incontro di dicembre, questo è risultato molto partecipato, sia da chi doveva illustrare i lavori svolti e da svolgersi presso la centrale, sia da parte delle associazioni e degli amministratori invitati.
La Sogin ha iniziato la seduta con l'illustrazione da parte dell'ing. Severino Alfieri , responsabile per l'azienda del decommissioning diegli impianti nucleari presenti sul territorio nazionale, con il supporto di un power point che riportiamo qui sotto.





http://www.sogin.it/SiteAssets/uploads/2015/Tavolo%20della%20Trasparenza%20Febbraio%202015/Tavolo%20della%20Trasparenza%20Latina%20febbraio%202015%20IV.pdf
Cliccare sull'immagine per accedere al Power Point
Il dott. Riccardo Meocci dell'Istituto di controllo ISPRA ha mostrato con un Power Point, l'attività di controllo alla quale è sottoposta la Sogin, prima, durante e dopo ogni attività. (pubblicheremo il documento appena sarà reperibile).


Anche in questa occasione si è ribadito che tutte le attività di smantellamento produrranno materiale, sia ordinario che radioattivo: quello di terza categoria (alta radioattività, combustibile) e stato portato per essere ricondizionato, in Gran Bretagna; il materiale di prima e seconda categoria (bassa e media radioattività) viene messo in sicurezza in loco e nel D1 (deposito temporaneo) costruito nel sito della ex centrale verrà stoccato,  in attesa di essere trasferiro nel deposito definitivo nazionale ancora da costruirsi.
La Sogin è stata incaricata di individuare il sito per il deposito nazionale ma si conta anche sulla autocandidatura di qualche regione.
Il rientro del materiale condizionato che dovrebbe rientrare, per accordi precedentemente presi, entro il 2025, dai depositi francesi ed inglesi dove è stoccato ora; questo comunque è subordinato alla costruzione del deposito nazionale, per ora si prospetta l'idea di pagare ulteriormente il parcheggio di questi materiali nei siti attuali e ovviamente, sia i francesi che gli inglesi la fanno difficile per giocare sui canoni da sborsare da parte dell'Italia, se si prende però in considerazione che il combustibile viene estratto dal reattore quando ha esaurito solo il 5% delle sue potenzialità, a causa delle cariche isotopiche pericolose, quello mandato in Gran Bretagna e Francia, ha già prodotto un utile, infatti quanto estratto dalle nostre barre è diventato utile alla produzione di ulteriore combustibile (MOX) per quei Paesi, visto che a noi tornerà solo l'ultimo e definitivo scarto (pochi metri cubi) si potrebbe ipotizzare esaurita la nostra parte di quota per il parcheggio, o no? 
Questa è una delle eredità dell'epoca nucleare passata anche nel nostro Paese, bisogna comunque considerare, altresì, che un deposito nazionale è comunque utile in quanto scarti nucleari derivano anche da attivita industriali, agricole e medicali, però sia in dimensioni che in quanto a rischi, il tutto, è limitato a scorie di 1a e 2a categoria.


Era presente, per il Basso Lazio, Silvana Coletti per il Comitato AG, Davide Marciano per l'associazione "Odisseo" di Formia, Maurizio Scasella del Comitato per la Salute Pubblica di SS. Cosma e Damiano, Giuseppe Di Roberto dell'associazione "War on Dump" di Monte S. Giovanni Campano (Fr). Per  il circolo "Alfredo Petteruti" di Sessa Aurunca con Massimo Penitenti. Presenti, inoltre, Legambiente di Latina con Alessandro Loreti e il presidente laziale di Legambiente Roberto Scacchi.



Si ringrazia, per l'impegno profuso, l'ing. Eugenio Monaco, coordinatore del Tavolo della Trasparenza e tutto lo staff dell'Ass. Fabio Refrigeri