mercoledì 17 novembre 2010

Italia: magazzino del nucleare in Europa?

I capi di stato della NATO s'incontreranno in Portogallo questo fine settimana per discutere un piano segreto: raggruppare tutte le bombe nucleari americane presenti in Europa in Turchia e in Italia, che ne conta già 80.
Nonostante il mondo vada verso il disarmo nucleare, e la Germania e il Belgio abbiano chiesto lo smantellamento degli armamenti nucleari americani dopo un allarme sicurezza, il segretario della NATO e altre voci influenti vogliono mantenere l'arsenale europeo a tutti i costi. E il nostro governo sembra disponibile a trasformare l'Italia in un enorme magazzino nucleare per la NATO.

Dobbia
mo impedire al Presidente Berlusconi di stipulare un patto segreto con la NATO
alle nostre spalle. Ci rimangono solo 3 giorni: costruiamo una denuncia pubblica enorme e obblighiamo il governo a rigettare le bombe nucleari americane. I parlamentari lo hanno già fatto, e se raggiungeremo le 25.000 firme ci daranno voce in Parlamento prima del vertice.



Mettiamo alla luce i loschi patti segreti della NATO e dell'Italia con una petizione enorme che chiede al governo di fermare ogni piano di introdurre altre bombe nucleari nel nostro paese, e di unirsi invece alla Germania, all'Olanda e al Belgio per chiedere lo smantellamento degli arsenali nucleari esistenti. Firma la petizione ora e girala a tutti i tuoi conoscenti:
http://www.avaaz.org/it/no_nucleare_italia/?vl

Sul suolo europeo ci sono ancora 200 bombe nucleari americane, che originariamente servivano da deterrente durante la guerra fredda. Secondo le stime degli esperti in Italia ci sarebbero dalle 70 alle 90 bombe, alcune addirittura 10 volte più potenti di quella di Hiroshima.





(clicca sull'immagine per firmare la petizione)

L'anno scorso il Presidente Obama fece un appello globale per un mondo libero dalle armi nucleari. Da allora, il Belgio, la Germania e l'Olanda sono stati contagiati dallo slancio per il disarmo e i loro parlamenti e alti funzionari hanno richiesto alla NATO di ritirare le bombe nucleari americane.

Ora, lontani dall'attenzione dei media, i leader della NATO potrebbero lanciare un nuovo piano per raggruppare in un unico sito tutte le armi nucleari, e ci sono forti indicazioni che potrebbero portare proprio all'Italia e alla Turchia.

Mettiamo alla luce i loschi patti segreti della NATO e dell'Italia con una petizione enorme che chiede al governo di fermare ogni piano di introdurre altre bombe nucleari nel nostro paese, e di unirsi invece alla Germania, all'Olanda e al Belgio per chiedere lo smantellamento degli arsenali nucleari esistenti. Firma la petizione ora e girala a tutti i tuoi conoscenti:

http://www.avaaz.org/it/no_nucleare_italia/?vl
Con forza e determinazione,

Luis, Giulia, Ricken, Pascal, Alice, Benjamin e tutto il team di Avaaz

FONTI:

Interrogazione al governo dei parlamentari Gozi, Villecco Calipari e altri sulla notizia del trasferimento delle armi nucleari americane in Italia:
http://www.camera.it/417?idSeduta=394&resoconto=bt08&param=n3-01326

Il Manifesto, Le atomiche tutte in Italia:
http://www.ilmanifesto.it/archivi/fuoripagina/anno/2010/mese/10/articolo/3585/

Global Security Newswire, La NATO dovrebbe posticipare la decisione dello smantellamento nucleare (in inglese):
http://www.globalsecuritynewswire.org/gsn/nw_20101028_1639.php

Time, Che fare del segreto europeo sul nucleare (in inglese):
http://www.time.com/time/world/article/0,8599,1943799,00.html

Arms Control Association, I leader europei chiedono un nuovo patto NATO sul nucleare (in inglese):
http://www.armscontrol.org/issuebriefs/NATOTacticalNukes

martedì 9 novembre 2010

CENTRALI NUCLEARI E SALUTE


CENTRALI NUCLEARI E SALUTE
Gianni Mattioli e Massimo Scalia - Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche Naturali - Università di
Roma "La Sapienza"

Chiamato dal governo alla presidenza dell'Agenzia per la sicurezza nucleare, Umberto Veronesi
dichiara a "L'Espresso" (28 ottobre 2010): "L'idea che il nucleare possa aumentare il rischio-
cancro è infondata: non c'è combustione, non ci sono emissioni, non c'è diffusione di cancerogeni."
… "Ho dato la mia disponibilità all'incarico perché questa agenzia si occupa della sicurezza
dunque della tutela della salute della popolazione".
La realtà è diversa: ci riferiamo qui alle emissioni di radiazioni in condizioni di funzionamento
normale degli impianti.
Durante tutto il ciclo di produzione dell'energia nucleare, ed in particolare nella centrale nucleare,
si ha a che fare con sostanze radioattive per le quali, sono inevitabili emissioni all'esterno, che anzi
sono definite da norme. Così, oltre ai lavoratori, che sono a diretto contatto con le radiazioni, è
coinvolta anche la popolazione,a causa dei rilasci in aria o nei corpi idrici di sostanze radioattive, in
particolare attraverso catene alimentari.
La Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Ionizzanti, nelle sue
raccomandazioni ai governi, esprime con chiarezza (ICRP,2007) questi elementi:
- dosi comunque piccole di radiazioni, aggiungendosi al fondo naturale di radioattività, possono
causare eventi sanitari gravi ai lavoratori e alle popolazioni, nel funzionamento “normale” degli
impianti;
- sulla base della collaborazione scientifica internazionale, ICRP pubblica la correlazione tra dose
di radiazioni assunte da una popolazione ed eventi sanitari gravi (tumori, conseguenze di carattere
genetico) che si manifesteranno;
- la definizione ICRP di Dose Limite di radiazioni ai lavoratori e alle popolazioni residenti non
significa dose al di sotto della quale non c’è rischio, ma quella dose “alla quale sono associati effetti
somatici (tumori, leucemie) o effetti genetici, che si considerano accettabili a fronte dei benefici
associati a siffatte attività con radiazioni”;
- nel corso degli anni, evidenze scientifiche hanno portato ICRP a ridurre le dosi; allo stadio attuale
esse non possono essere ulteriormente ridotte "pena la rinuncia alle attività relative".
Attualmente la dose per i lavoratori è di 20 millisievert e per le popolazioni di 1 milisievert,
che rappresenta in media il raddoppio del fondo naturale di radiazioni. Rischio maggiore per i
lavoratori, ma, si osserva, da quella esposizione traggono un beneficio economico diretto! Per
valutare l’entità di questo rischio, consideriamo un altro settore di lavoro, di tutt’altra natura, per
esempio FIAT, con 50.000 lavoratori: ove il rischio legittimato fosse lo stesso, si avrebbero 50
morti all’anno.
Da ciò la complessità degli impianti, che incide sul costo del kwh . La lotta delle popolazioni
americane per esposizioni più limitate e, ovviamente, maggiori livelli di sicurezza rispetto al rischio
di incidente, ha portato infatti le imprese elettriche ad oneri sempre più rilevanti sino a porre, già nel
1978, il kWh nucleare fuori mercato.
Quale è oggi il rischio per le popolazioni? Ci limitiamo ad una vicenda recente.
Su richiesta dei cittadini preoccupati, l’Ufficio Federale Tedesco per la Protezione dalle Radiazioni
incarica nel 2003 l’Università di Mainz di una ricerca sui casi di leucemie infantili in prossimità di
centrali nucleari. La ricerca è estesa a tutti i siti nucleari tedeschi per il periodo tra il 1980 e il 2003:
i risultati, resi pubblici nel 2008, mostrano tra i bambini viventi nel raggio di 5 km un incremento
del 160% dei tumori embriogenetici e del 220% delle leucemie.
Commenta lo scienziato I.Fairlie su "Environmental Health" (2009, 8, 43): "Dosi derivanti dalle
emissioni di radiazioni dai reattori su embrioni e feti nelle donne gravide possono risultare più
elevate di quanto si supponesse". Seguono raccomandazioni per avvisare i residenti in loco.
L’Ufficio Federale ha dichiarato: “Lo studio presente conferma che in Germania c’è una
correlazione tra la distanza della casa dalla centrale nucleare e il rischio di sviluppare un cancro

(leucemia in particolare) entro 5 anni dalla nascita.”
La vicenda mette anche in evidenza una diversità di costumi nel rapporto tra cittadini ed istituzioni.

Nucleare sul Garigliano

Nucleare sul Garigliano. La Provincia autorizza la misurazione dei livelli radioattivi

Via libera dell'Ente di Corso Trieste: la palla passa nelle mani dell'Arpac, sospiro di sollievo per il comitato civico di San Castrese
SESSA AURUNCA - Ok dalla Provincia di Caserta per la misurazione dei livelli radioattivi nei territori contigui alla Centrale Elettronucleare del Garigliano sita in località San Castrese del Comune di Sessa Aurunca.