lunedì 26 agosto 2013

Relazione atomo-cancro. Verrà mai ammessa?

Relazione atomo-cancro. Verrà mai ammessa?
Massimo Penitenti - 26 agosto 2013

Nonostante sia accertato che i pastori sardi che vivono nei pressi della base militare di Perdasdefogu e Villaputzu siano più esposti di altri a malformazioni a causa di brillamenti e altri esperimenti su armi prodotte con uranio impoverito in dotazione agli eserciti, ancora non viene ammessa la relazione fra utilizzo dell’atomo e patologie oncologiche.

Ecco, secondo me,  i motivi per cui anche per quanto riguarda le centrali elettronucleari, nemmeno in caso di incidente grave, viene ammessa la relazione tra esposizione a contaminanti radioattivi, per quanto in bassi dosaggi, e cancri. Presso la ex centrale del Garigliano, ad esempio, vengono ad oggi riscontrate basse quantità di 137Ce che, però, si trovano a profondità diverse nel terreno a causa della permeazione dovuta al passare del tempo. Se si controllano i numeri, l'elevarsi della quantità di sostanze radioattive abbinata alla profondità fa risalire a periodi ben precisi di contaminazione. Ebbene, viene a più riprese denunciato che, a S. Castrese, frazione di Sessa Aurunca ospitante la centrale, il numero di malati di tumori vari, risulta essere particolarmente elevato, soprattutto se si tiene conto che è una zona assolutamente priva di insediamenti industriali. Questi numeri andranno  sicuramente scemando in quanto la centrale è ormai chiusa da  più di trent’anni, sono convinto, altresì, che il monitoraggio della situazione sanitaria intorno a questa centrale, forse contribuirà a comprendere quanto una centrale incida nello sviluppo di tumori.
Purtroppo però, Tree Mile Island, Chernobyl e, ora, Fukushima, insegnano che per radiazioni nucleari o si muore sul colpo a causa di esposizioni fulminanti oppure mai viene ammessa la vera consistenza nociva dell'esposizione a radiazioni ionizzanti, infatti facendo la somma dei morti per cui la causa di decesso e ammessa la contaminazione nucleare, ammonta a poche centinaia, mentre, solamente per quanto riguarda Chernobyl, invece, i morti sono divenuti negli anni, decine di migliaia.
Ora, ammettiamo che venga appurata ufficialmente questa maledetta relazione, dove anche la normale attività di centrali elettronucleari o militari sia la causa di tumori, perché ciò avverrebbe, una volta appurata, non solamente per quella dovuta ad incidenti, a quanto ammonterebbe in termini di risarcimento e cura, l'esborso di denaro? Sapendo, tra l'altro, che i ricavi da tali attività vanno alle aziende, mentre le perdite se le accollano sempre, e si può facilmente verificare, l'intera comunità?
Immaginiamo una situazione simile a quella che è successa per l'asbesto, la sua relazione con il mesotelioma e i risarcimenti già attribuiti a chi è morto o si è ammalato in quanto ha vissuto a contatto con le attività industriali di produzione di eternit e materiali coibentanti; ebbene, uno Stato, potrà mai ammettere che i tumori sono dovuti anche all'utilizzo dell'atomo? 
Paesi come gli Stati Uniti o come la Francia, dove armi e centrali nucleari rappresentano una parte preponderante del PIL, quanti denari si troverebbero a cacciare?
La differenza tra asbesto e nucleare sta proprio nel diretto coinvolgimento degli Stati nella produzione elettronucleare e di armamenti, cosa che per quanto riguarda il primo caso, invece, era esclusivamente privato, se non teniamo conto, ovviamente, degli ammortizzatori sociali e dei costi sanitari, messi in campo anche nel caso della chiusura degli stabilimenti di eternit e affini, in attesa dell'incasso delle sanzioni.
Queste sanzioni, infatti, per quanto riguarda l'atomo, mai verranno addebitate alle aziende che gestiscono centrali che già oggi assorbono milioni di dollari solamente per non chiudere che, con il ricatto della diminuzione di produzione di elettricità, minacciano continuamente gli Stati ospitanti. Ricordo quando, durante l'ultima campagna antinuclearista italiana, i promotori di una nuova stagione nucleare italiana, portarono all'attenzione, con molta enfasi, l'attribuzione di una quindicina di miliardi di dollari all'industria elettronucleare mettendo in relazione tali esborsi con un rilancio USA del nucleare mentre questi denari erano dati all'industria per poter aggiornare e rifinanziare centrali altrimenti destinate alla chiusura.
A Fukushima cosa sta succedendo? La medesima cosa che succede quando avvengono disastri nucleari; lo Stato si accolla enormi costi pur di non ammettere la relazione tra tumori e attività nucleari con un continuo rimpallo di ammissioni e smentite attivato solo per mandare in confusione la capacità ricettiva di informazioni di un popolo che, prima o poi, dovrà andare a votare.
Torniamo alla relazione fra attività nucleare e tumori, ammettiamo nuovamente che venga ammessa e mettiamola in relazione con i danni che il futuro vedrà causati dai milioni di litri di  acqua contaminata che dal nord-ovest del Giappone, quotidianamente, vengono riversati nel Pacifico, che, ad essere chiari non è un laghetto con le tutte le sponde all'interno di un unico, piccolo, paesino, ammettiamo questa relazione ripeto, cosa succederà alle casse nipponiche?
Quando in tutto il mondo nessun essere umano morirà di fame o di malattie a causa della povertà, cioè, quando finalmente, a livello globale, tolte tutte le spese, si potrà mettere da parte qualche soldino, ecco, forse allora si incomincerà a rimborsare i malati e a risarcire i familiari dei morti, vittime del cancro dovuto alla presunzione di poter governare a piacere la potenza dell'atomo.

Questo non è pessimismo, sarei pessimista se non ammettessi quel lento allontanamento dell’uomo dai problemi dati dall’atomo, almeno per quanto riguarda le centrali elettronucleari, che invece è in atto da anni, facilmente dimostrabile dall’esiguo numero di nuove centrali che, solamente per sostituire le attuali, ormai chiuse o prossime alla chiusura per obsolescenza, dovrebbe essere molto più elevato; solamente la Francia dovrebbe averne in costruzione alcune decine mentre, invece, ne è in costruzione una soltanto e, per giunta, in enorme ritardo a causa dei modificati target di sicurezza, guarda caso, richiesto proprio dalle agenzie di controllo sul nucleare.

venerdì 9 agosto 2013

Approvata Delibera per Tavolo Trasparenza Lazio

Mercoledì 7 agosto 2013 è stata approvata la Delibera che riavvia i lavori del Tavolo della Trasparenza della Regione Lazio per la dismissione della ex Centrale nucleare di Borgo Sabotino - Latina.
Nella delibera è compresa la collaborazione con il Tavolo della Trasparenza per la Regione Campania coordinato dal'Assessore Giovanni Romano.
Nella delibera si fa specifico riferimento al fatto che i lavori del Tavolo non andranno ad incidere economicamente sulle casse della Regione e che anche i costi della segreteria tecnica saranno quelli già considerati nelle remunerazioni dei funzionari che la dirigeranno.
Si attende ora l'ufficializzazione con l'iscrizione al Protocollo, per la quale dovremo attendere la ripresa dei lavori dopo la pausa agostana.
Dall'ufficio stampa dell'assessore Fabio Refrigeri,
coordinato da Gianni Cirone, in collaborazione con Eugenio Monaco, otteniamo il testo della Delibera con la presentazione n. 11720 del 24 luglio 2013 che riportiamo per intero con la evidenziazione posta da noi sui punti riguardanti la ex Centrale del Garigliano.


GIUNTA REGIONALE PROPOSTA N. 11720 DEL 24/07/2013
Dipartimento: DIPARTIMENTO ISTITUZIONALE E TERRITORIO
Direzione Regionale: INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
Oggetto: Istituzione del “Tavolo della trasparenza" per le attività di dismissione dell’impianto nucleare di
Latina (LT) – Borgo Sabotino e relativa Segreteria tecnica.
LA GIUNTA REGIONALE
SU PROPOSTA dell’ Assessore alle Infrastrutture, Politiche abitative e Ambiente;
VISTO lo Statuto della Regione Lazio;
VISTO Il Decreto Legislativo n. 230/95 e s.m.i. recante “Attuazione delle direttive 89/618/Euratom,
90/641/Euratom, 96/29/Euratom, 2006/117/Euratom in materia di radiazioni ionizzanti e 2009/71/Euratom,
in materia di sicurezza nucleare degli impianti nucleari”;
VISTO il Decreto Legislativo del 16 marzo 1999, n. 79, recante “Attuazione della Direttiva 96/92/CE –
Norme comuni per il mercato interno dell’energia” nel quale, tra l’altro, viene disposto che L'ENEL S.p.a.
costituisce società separate per lo svolgimento delle attività' di smaltimento delle centrali elettronucleari dismesse, la chiusura del ciclo del combustibile e le attività' connesse e conseguenti;
CONSIDERATO che, il 31 maggio 1999, l'ENEL ha costituito la società per azioni SO.G.I.N. - Società
gestione impianti nucleari S.p.a. per dare seguito all'art. 13, comma 2, lettera e) del succitato D.Lgs. n. 79/99 e che, in data 3 novembre 2000, la titolarità della SO.G.I.N. – Società gestione impianti nucleari S.p.a. è stata trasferita dall'ENEL al Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica;
VISTO il Decreto del Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato del 7 maggio 2001, recante “Indirizzi strategici e operativi alla SO.G.I.N. - Società gestione impianti nucleari S.p.a., ai sensi dell'art. 13, comma 4, del Decreto Legislativo 16 marzo 1999, n. 79”;
VISTO il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 febbraio 2003 con il quale fu dichiarato lo stato di emergenza nei territori sedi delle centrali nucleari, fino alla data del 31 dicembre 2003, in relazione all’attività di smaltimento dei rifiuti radioattivi;
CONSIDERATO che, con Decreto Legge del 14 Novembre 2003, n. 314, convertito con modificazioni dalla Legge 24 Dicembre 2003, n. 368 recante: “Disposizioni urgenti per la raccolta, lo smaltimento, lo stoccaggio, in condizioni di massima sicurezza, dei rifiuti radioattivi”, è stato attribuito ad un Commissario straordinario, di nomina governativa, il compito di porre in essere ogni iniziativa finalizzata alla sistemazione in sicurezza, presso un deposito nazionale di successiva individuazione, i rifiuti radioattivi di III categoria;
VISTO il Decreto del Ministero delle attività produttive, del 2 dicembre 2004, recante “Indirizzi strategici e operativi alla SO.G.I.N. - Società gestione impianti nucleari S.p.a., ai sensi dell'articolo 13, comma 4, del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79”;
PRESO ATTO che, come previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 17 febbraio 2006, lo stato di emergenza nei territori sedi delle centrali nucleari è cessato il 31 dicembre 2006, disponendo il trasferimento del procedimento in regime ordinario;
VISTA la Delibera della Giunta Regionale della Campania del 29 aprile 2011, n. 163 e s.m.i., recante
“Costituzione del Tavolo della trasparenza per le attività di dismissione della centrale del Garigliano”;
VISTO il Decreto Legislativo 19 ottobre 2011, n. 185 recante “Attuazione della direttiva
2009/71/EURATOM, che istituisce un quadro comunitario per la sicurezza degli impianti nucleari”;
CONSIDERATO che la Regione Lazio è intervenuta, in data 9 luglio 2013, presso la sede della Regione Campania, alla riunione del predetto Tavolo della trasparenza per le “Attività di dismissione della centrale del Garigliano”, qualificandosi quale componente permanente, in considerazione del fatto che una parte del territorio del basso Lazio è interessata alla conoscenza delle attività di dismissione della citata centrale delGarigliano;
CONSIDERATO che nel territorio della Regione Lazio insiste l’impianto nucleare di Latina (LT) – Borgo Sabotino;
RILEVATO che con Decreto del Ministero dell’ambiente DVA-DEC 2011-0000575 del 27 ottobre 2011, è stato espresso giudizio favorevole di compatibilità ambientale, con condizioni e prescrizioni, relativamente al progetto “Attività di decommissioning - Disattivazione accelerata per il rilascio incondizionato del sito – Fase 1” all’interno dell’impianto nucleare di Latina (LT) – Borgo Sabotino, presentato dalla Società SO.G.I.N. S.p.A.;
RILEVATO che con Decreto del Ministero dell’ambiente DVA-DEC 2011-0000669 del 4 dicembre 2012, è stato modificato il punto b della prescrizione A) 3.vi del Decreto DVA-DEC 2011-0000575 del 27 ottobre 2011 sopra citato;
CONSIDERATO che, pur essendo cessato lo stato d’emergenza nucleare con il suddetto Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 17 febbraio 2006, la Regione Lazio ritiene indispensabile garantire il più ampio livello di conoscenza, di partecipazione e di comunicazione nei confronti di tutti i soggetti interessati alle attività inerenti la dismissione dell’impianto nucleare di Latina (LT) – Borgo Sabotino, la messa in sicurezza del sito e le connesse problematiche;
RITENUTO, quindi, di dover garantire le finalità di cui al precedente capoverso attraverso l’istituzione di un “Tavolo della trasparenza” presieduto dal Presidente della Regione Lazio e con la partecipazione di: : Capo di Gabinetto del Presidente della Regione Lazio; Assessore alle infrastrutture, politiche abitative e ambiente; Ministero dell’ambiente della tutela del territorio e del mare; Ministero dello sviluppo economico; Ministero della salute; Società SO.G.I.N. S.p.A.; Prefettura di Latina; Provincia di Latina; tutti i Comuni il cui territorio  ricade nel raggio di 30 km dalla centrale; Parco Nazionale del Circeo; ISPRA; ARPA Lazio; Associazioni ambientaliste interessate;
CONSIDERATO che al suddetto Tavolo possono essere invitati, di volta in volta, i soggetti politico-sociali, che ne facciano formale richiesta al Presidente del Tavolo, dimostrandone l’interesse;
ATTESO che con successivo atto del Presidente del Tavolo si procederà all’approvazione del disciplinare per il suo funzionamento;
RITENUTO necessario, altresì, istituire la Segreteria tecnica del “Tavolo della trasparenza”, composta da n.
2 dipendenti di categoria D e n. 1 dipendente di categoria C della Direzione regionale infrastrutture,
ambiente e politiche abitative, al fine di garantire le attività di supporto al funzionamento del Tavolo ed il raccordo con i vari Enti;
CONSIDERATO che i componenti della predetta Segreteria tecnica saranno individuati, con propria Determinazione, dal Direttore Regionale infrastrutture, ambiente e politiche abitative ;
PRECISATO che non è previsto alcun compenso per partecipanti al “Tavolo della trasparenza” e per i componenti della Segreteria tecnica.
DELIBERA
DI istituire in Regione Lazio il “Tavolo della trasparenza” al fine di garantire il più ampio livello di
conoscenza, di partecipazione e di comunicazione nei confronti di tutti i soggetti interessati alle attività inerenti la dismissione dell’impianto nucleare di Latina (LT) – Borgo Sabotino, la messa in sicurezza del sito e le connesse problematiche;
CHE il Tavolo della trasparenza è presieduto dal Presidente della Regione Lazio e vi partecipano, Capo di Gabinetto del Presidente della Regione Lazio; Assessore alle infrastrutture, politiche abitative e ambiente;
Ministero dell’ambiente della tutela del territorio e del mare; Ministero dello sviluppo economico; Ministero della salute; Società SO.G.I.N. S.p.A.; Prefettura di Latina; Provincia di Latina; tutti i Comuni il cui territorio ricade nel raggio di 30 km dalla centrale; Parco Nazionale del Circeo; ISPRA; ARPA Lazio; Associazioni ambientaliste interessate;
CHE al Tavolo possono essere invitati, di volta in volta, i soggetti politico-sociali, che ne facciano formale richiesta al Presidente del Tavolo, dimostrandone l’interesse;
CHE, con successivo atto, il Presidente del Tavolo procederà all’approvazione del disciplinare per il suo funzionamento; DI istituire la Segreteria tecnica del “Tavolo della Trasparenza”, composta da n. 2 dipendenti di categoria D e n. 1 dipendente di categoria C della Direzione regionale infrastrutture, ambiente e politiche abitative, al fine di garantire le attività di supporto al funzionamento del Tavolo ed il raccordo con i vari Enti;
CHE i componenti della predetta Segreteria tecnica saranno individuati, con propria Determinazione, dal Direttore Regionale infrastrutture, ambiente e politiche abitative;
CHE non è previsto alcun compenso per partecipanti al “Tavolo della trasparenza” e per i componenti della Segreteria tecnica.
La presente deliberazione è pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.
Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il su esteso schema di deliberazione che risulta approvato all’unanimità.


lunedì 29 luglio 2013

Documenti importanti

Durante l'ultimo Tavolo della Trasparenza, ISPRAARPA Campania  e  Sogin, hanno presentato documenti video esplicativi riguardanti le loro attività, di seguito si dà accesso a quei documenti.











Cliccare sulle immagini per accedere ai relativi documenti

mercoledì 17 luglio 2013

Riapre il Tavolo della Trasparenza anche nel Lazio

Con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (d.P.C.M.) del 14 Febbraio 2003 si dichiarò lo stato di emergenza nei territori sedi delle centrali nucleari in relazione all’attività di smaltimento dei rifiuti radioattivi.
Successivamente, con l’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri (O.P.C.M.) n. 3267/2003 - “ Disposizioni urgenti in relazione all’attività di smaltimento, in condizioni di massima sicurezza, dei materiali radioattivi dislocati nelle centrali nucleari e nei siti di stoccaggio situati nei territori delle regioni Piemonte, Emilia-Romagna, Lazio, Basilicata e Campania, nell’ambito delle iniziative da assumere a tutela dell’interesse essenziale della sicurezza dello Stato “ - il Presidente della SO.G.I.N. fu nominato Commissario Straordinario per la messa in sicurezza dei materiali nucleari in Italia.
Il Decreto Legge 14 Novembre 2003, n. 314, convertito, con modificazioni, nella Legge 24 Dicembre 2003, n. 368 “Disposizioni urgenti per la raccolta, lo smaltimento, lo stoccaggio, in condizioni di massima sicurezza, dei rifiuti radioattivi“, attribuì ad un Commissario straordinario, di nomina governativa, il compito di assumere tutte le iniziative per la sistemazione in sicurezza, presso un deposito nazionale da individuare, dei rifiuti radioattivi di III categoria L’O.P.C.M. n. 3355/2004 - “Ulteriori disposizioni urgenti in relazione all’attività di smaltimento, in condizioni di massima sicurezza, dei materiali radioattivi dislocati nelle centrali nucleari e nei siti di stoccaggio situati nei territori delle regioni Piemonte, Emilia Romagna, Lazio, Basilicata e Campania, nell’ambito delle iniziative da assumere a tutela dell’interesse essenziale della sicurezza dello Stato“- prorogò di fatto lo stato emergenziale per garantire la messa in sicurezza nucleare e fisica di detti rifiuti. In particolare l’art. 2 dell’OPCM 3355/04 stabilì che il Commissario delegato ex O.P.C.M. 3267/2003, nell’attuazione degli interventi di natura emergenziale, operava riferendo mensilmente alle Regioni interessate in ordine alle iniziative intraprese per il superamento dell’emergenza, nonché comunicando trimestralmente le iniziative ad un “ Tavolo “, da istituire presso le regioni Lazio, Basilicata, Campania, Piemonte ed Emilia Romagna, per garantire la massima trasparenza delle attività da svolgere e svolte.
Così come la Regione Campania dal 2011 ha ripreso i lavori del Tavolo della Trasparenza, ora anche la regione Lazio si dota nuovamente  di tale istituto, infatti nella giornata di ieri il Consiglio Regionale del Lazio, presieduto da Daniele Leodori ha approvato all'unanimità una mozione che impegna la Giunta ad operare in tal senso, ci informa di ciò l'Area informazione del Consiglio Regionale del Lazio
"La mozione, che riguarda le centrali del Garigliano e di Borgo Sabotino, è stata firmata da Cristiana Avenali, Rosa Giancola, Marta Bonafoni (Per il Lazio) e da Enrico Forte (Pd). Si tratta di siti importanti – si legge nella mozione – 'sotto il profilo ambientale ed è quindi opportuno rendere accessibili e note alla cittadinanza le informazioni sullo stato delle bonifiche, quelle sui tempi di riprocessamento delle scorie, quelle di rientro ai siti di produzione, così come quelle relative ai livelli di contaminazione delle aree di localizzazione degli impianti'.
Il tavolo dovrà riferire sui risultati al consiglio regionale entro il 28 febbraio 2014. L’assessore all’ambiente Fabio Refrigeri ha spiegato di essere d’accordo e di aver già pronta la delibera per istituire il tavolo della trasparenza".

mercoledì 10 luglio 2013

Tavolo della Trasparenza 9 luglio 2013


Novità di rilievo riguardanti lo smantellamento della ex centrale del Garigliano non ve ne sono.
Ciò che è emerso dalla seduta di ieri è che l’Assessore Romano, su richiesta di tutti i partecipanti al tavolo di marzo, ha preso contatti con la Procura della Repubblica di S. Maria Capua Vetere  per essere aggiornato sull’attività di indagine avviata all’inizio del mese di dicembre del 2012; gli viene ufficialmente riferito che l’attività di indagine non è stata avviata per motivi causali ma solamente per avere un quadro della situazione che vede la Sogin come azienda incaricata dello smantellamento della centrale. Durante le indagini sono emerse alcune incongruenze per le quali è stato chiesto il sequestro della trincea n. 1 sita all’interno dei terreni di competenza della Sogin, si può immaginare che tale sequestro sia dovuto per l’effettuazione di rilievi necessari ad appurare che i valori di monitoraggio effettuati dalla Sogin siano rispondenti alla realtà, solamente dopo il dissequestro l’azienda potrà avviare la bonifica che tra l’altro attende, oltre al collaudo per la specifica destinazione del “D1”, ormai prossimo, anche l’arrivo dei macchinari d’opera.
L’ISPRA, l’Istituto per la Ricerca e la Protezione Ambientale, con il quale la Sogin si deve relazionare per ottenere permessi e autorizzazioni, in totale autonomia, ha avviato un’attività di monitoraggio all’esterno del sito della centrale chiedendo la collaborazione dell’ARPA Campania che con il dott. Mainolfi già da alcuni mesi sta effettuando un attento monitoraggio, e per la prima volta anche dell’ARPA Lazio, tale attività, denominata “Piano di Sorveglianza Ambientale” è stato approvato solo recentemente, esattamente il 6 giugno 2013 ed è volto soprattutto a monitorare entrambe le sponde del Garigliano e tutta la sua foce.
Grande entusiasmo porta invece la partecipazione ufficiale al Tavolo di una delegazione della Giunta Zingaretti che, con l'Assessorato all’Ambiente per il Lazio diretto da Fabio Refrigeri, presente al Tavolo con il suo capo Segreteria Luigi Ferdinando Nazzaro, coadiuvato da due funzionari della Regione Lazio, per la prima volta è presente al Tavolo campano. Nazzaro durante il suo intervento, oltre a ringraziare per l’invito, manifesta il grande interesse per le attività del Tavolo e riferisce di un già avviato lavoro per il ripristino anche del Tavolo laziale che vede la propria regione coinvolta su più fronti nucleari, compreso ovviamente lo smantellamento della centrale di Borgo Sabotino.
Alla fine dell’intervento Romano ci informa di un incontro ufficiale di delegazioni campane e laziali che avverrà nei prossimi giorni per coordinare le rispettive attività in vista dei prossimi Tavoli.
L’Assessore Romano ha preso contatto con le prefetture di Latina e di Caserta per essere aggiornato sui piani di sicurezza sui quali relazionerà al prossimo incontro che, pur non sapendo ancora la data, già si sa che si svolgerà a Sessa Aurunca, su richiesta, subito accordata, del Sindaco Tommasino “Così saremo più vicini agli amici laziali”, afferma Romano,  viste le attività di collaborazione previste.
Giuseppe Pietrantuono, presidente del Gruppo Sociale per S. Castrese, presenta al dott. Iorio fotografie da lui scattate che ritraggono la sommità della Sfera ricoperta dalle impalcature, dalla quale esce un denso fumo bianco per il quale chiede spiegazioni. Il responsabile della Sogin spiega essere il risultato dell’abrasione della superficie della sfera, propedeutica ad una sua riverniciatura, spiega inoltre che il fumo è composto solamente da polvere di vecchia verniciatura mista all’ossido del ferro di cui è composta la sfera stessa e che tali polveri non hanno dato origine ad allarme di alcun genere.
Abbiamo chiesto la natura dei sorvoli fatti da un elicottero proprio durante la manifestazione "Appia Pulita"; l’elicottero che volava già dalla mattina con un’apparecchiatura di colore rosso appesa alla parte inferiore, ci è stato riferito svolgere attività di monitoraggio e ricerca di metalli pesanti, attività coordinata dal Ministero dell’Ambiente  che nulla ha a che fare con le attività della Sogin ne con il sequestro dei 400 metri di Appia.

Voglio ribadire che la partecipazione al Tavolo della Regione Lazio nasce da un interesse mostrato dalla Giunta Zingaretti sin dal suo insediamento e che nel suo Assessore alle Infrastrutture, Politiche abitative e Ambiente, Fabio Refrigeri, trova la giusta persona per prendere in mano anche  la situazione nucleare. Cercando, lo stesso Refrigeri,  informazioni sulla centrale e le attività di smantellamento che lì si svolgono, tramite un funzionario da lui incaricato, nasce una stretta collaborazione con il Comitato AG che porta appunto al nascente coordinamento interregionale.
per il Comitato AG Massimo Penitenti

mercoledì 12 giugno 2013

5° TAVOLO DELLA TRASPARENZA

Rinvio data 5° Tavolo della Trasparenza
9 luglio 2013 - ore 11,00




presso palazzo Armieri, via Marina 19/c a Napoli 
il nuovo 
dove la Sogin, l'ISPRA e l'ARPA Campania 
porteranno le nuove informazioni riguardanti 
lo smantellamento 
della ex centrale nucleare del Garigliano 
e le indagini ambientali effettuate.

venerdì 24 maggio 2013

Presentazione del Comitato AG alla Giunta Zingaretti

Dopo aver aspettato l'insediamento della Giunta alla Regione Lazio, con Nicola Zingaretti Presidente e dopo la nomina di Fabio Refrigeri come Assessore alle Infrastrutture, alle Politiche Abitative e all'Ambiente, abbiamo preparato una lettera da inviare loro con la presentazione del Comitato AG e con alcune, le più pressanti, richieste e proposte.
In attesa di un certo riscontro, pubblichiamo il testo completo.



 Nicola Zingaretti



Fabio Refrigeri




OGGETTO: richiesta di incontro per istituzione Tavolo della Trasparenza Regione Lazio

Il Comitato Antinucleare Garigliano (AG) nasce nell’aprile del 2010 dall’unione della sensibilità di liberi cittadini in seguito alla decisione del Governo Berlusconi di tornare a produrre energia elettrica da centrali nucleari ed in occasione della proposta, ancora oggi mai ufficialmente smentita, di costruzione del deposito nazionale di scorie radioattive presso il sito in decommissioning della centrale nucleare del Garigliano, sito dichiarato dal Ministero dell’Ambiente a rischio sismico ed idrogeologico. Gli obiettivi di AG sono quelli di sensibilizzare la popolazione della piana del Garigliano sui rischi per l’ambiente e la popolazione derivanti dalla presenza di impianti nucleari e sul loro decommissioning, sui vantaggi dello sfruttamento delle risorse rinnovabili e sul rispetto degli ecosistemi nell’ottica di un consumo consapevole e sostenibile delle risorse ambientali. AG è stato riconosciuto ufficialmente dalle amministrazioni locali e dalla Regione Campania come associazione ambientalista e presiede da due anni al Tavolo della Trasparenza della Regione Campania.

Il motivo per cui con la presente siamo a chiederVi un incontro, riguarda la necessità, non più rinviabile, di istituire anche nella Regione Lazio un Tavolo della Trasparenza, vista la presenza di due impianti in fase di decommissioning, (centrale del Garigliano e centrale di Borgo Sabotino), entrambi con depositi temporanei nei quali sono stati conferiti materiali di prima e di seconda categoria, nonché del Centro Ricerche Casaccia con annesso deposito di scorie e rifiuti radioattivi, anche di origine medicale.

La ex centrale nucleare del Garigliano, realtà che conosciamo in maniera più approfondita, pur essendo stata costruita nel territorio di Sessa Aurunca (provincia di Caserta), vede circa 10 ettari del terreno coinvolto dai lavori di bonifica, situati nel comune di SS. Cosma e Damiano, provincia di Latina quindi. Questa condizione, unitamente al fatto che i Comuni del Sud Pontino sono considerati limitrofi all’impianto (e come tali già oggetto di ristori economici da parte dello Stato), fa rientrare pienamente l’impianto del Garigliano nelle competenze anche della Regione Lazio. L’istituzione del Tavolo della Trasparenza servirebbe a dotare anche la nostra Regione degli strumenti previsti dal legislatore, soprattutto in rapporto al confronto con la popolazione, come accade per ora solo nella Regione Campania (delibera di G.R. n. 163 del 29/4/201 e n. 428/2011), colmando questa lacuna, non solo legislativa, di cui finora la precedente amministrazione regionale Polverini non ha mai voluto interessarsi.

Attraverso il Tavolo della Trasparenza sarebbe inoltre possibile discutere nello specifico e tra le parti interessate di aspetti urgenti e non più prorogabili che riguardano la sicurezza della popolazione che vive nei pressi degli impianti suddetti, in particolare in merito a:

-          Programma di sicurezza che comprenda, qualora non ancora contemplato, allarme per incidenti nucleari durante il decommissioning  in relazione ad interventi maggiormente rischiosi per la popolazione, ad es. smantellamento della ciminiera della centrale del Garigliano (rischio crollo) e smantellamento dei serbatoio della centrale di Borgo Sabotino (rischio rottura);
-          Indagini epidemiologiche, anche storiche, finora mai realizzate, da somministrare ai cittadini residenti nei pressi degli impianti nucleari laziali (da armonizzare successivamente con i dati delle indagini campane per la centrale del Garigliano);
-          Analisi chimico-fisiche approfondite, per verificare eventuali attività da radionuclidi ionizzanti (come emerso dalla recente indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere sull’impianto del Garigliano) derivanti da attività artificiali su tutte le matrici: aria, acqua, terreno e vegetali, nei territori circostanti e limitrofi gli impianti nucleari;
-          Protocollo d’intesa nazionale da realizzarsi tra Enti ed Istituzioni coinvolte nel decommissioning delle quattro ex centrali italiane ed associazioni ambientaliste, comitati cittadini e Amministrazioni locali,  per ratificare un “protocollo unico nazionale” in merito agli standard di sicurezza per la popolazione, riguardante sia i processi di decommissioning degli impianti, sia i processi di trattamento e stoccaggio delle scorie e dei rifiuti radioattivi, in attesa che essi vengano conferiti nel deposito nazionale. Tale Protocollo d’Intesa rappresenterebbe quindi il lavoro conclusivo di una sorta di “coordinamento nazionale dei Tavoli della Trasparenza”, di cui crediamo che la Regione Lazio debba farsi promotrice, in quanto coinvolta in più attività di smantellamento e stoccaggio e per il ruolo centrale che la nostra Regione riveste anche in ambito nazionale.

In attesa di un Vs. cortese riscontro, l’occasione ci è gradita per inviare i nostri più cordiali saluti e per augurare alla nuova Giunta insediata i nostri migliori auguri di buon lavoro.

lunedì 13 maggio 2013

Richiesta quinto Tavolo della Trasparenza


COMITATO CIVICO S. CASTRESE
Gruppo Sociale per S.Castrese
Via Corso, 5 – 81030 S. Castrese (Caserta)
COMITATO ANTINUCLEARE GARIGLIANO
Via Monte Ducale, 11 - 04026 Minturno (LT)
Alla cortese attenzione di
Giovanni dott. Romano
Regione Campania
Assessore all'Ecologia - Tutela dell’ambiente e disinquinamento -
Programmazione e gestione dei rifiuti - Ciclo Integrato delle Acque

OGGETTO: Lavori di decomissioning della Centrale Nucleare del Garigliano ad opera della Sogin SpA. Richiesta istituzione nuova riunione “Tavolo della Trasparenza” ex art. 2 O.P.C.M. n° 3355/2004

Il comitati  scriventi chiedono:
- aggiornamenti a riguardo delle indagini effettuate dalla Procura della Repubblica di S. Maria Capua Vetere in relazione alle denunce per disastro ambientale e irregolarità in materia di sicurezza nucleare, rivolte nei confronti della Sogin;
- informazioni sulle indagini ambientali, effettuate durante i mesi appena trascorsi, dall’ARPA Campania nelle zone circostanti la ex centrale del Garigliano e i risultati delle analisi già effettuate
Con la presente cogliamo l’occasione per porgere i nostri distinti saluti.

Giuseppe Pietrantuono – Gruppo Civico di S. Castrese
Massimo Penitenti – Comitato Antinucleare Garigliano

mercoledì 27 marzo 2013

All'assessore Romano - Richieste e risposte


L'ultima serie di domande rivolte, insieme al Gruppo Civico di S. Castrese, all'Assessore all'Ambiente per la Campania, Giovanni Romano,  sono riportate nella lettera che segue, in calce l'immagine della lettera inviataci  in risposta via fax, quindi, a causa della difficile lettura ne trascrivo il testo.
Nella giornata di ieri, il presidente del Gruppo Civico di S. Castrese, Giuseppe Pietrantuono, è riuscito a raggiungere telefonicamente il Direttore dell'ARPA Campania, Alfonso Dubois domandando quali fossero i risultati dei monitoraggi  ambientali svolti dal dott. Mainolfi nella zona adiacente la ex Centrale del Garigliano. La risposta è stata che i risultati sono pronti e saranno resi noti appena possibile, supponiamo dopo le feste Pasquali, o durante il prossimo Tavolo della Trasparenza che è in via di organizzazione, riporteremo su questo blog i risultati e le valutazioni.
     Assessore Giovanni Romano

Lettera a Giovanni Romano che ha avuto per oggetto i lavori di decomissioning della Centrale Nucleare del Garigliano ad opera della Sogin SpA:

Buongiorno, da un incontro svoltosi presso il Municipio di Cellole, organizzato dal sindaco Aldo Izzo il 5 marzo 2013 per portare a conoscenza dei propri concittadini quanto emerge dal Tavolo della Trasparenza, siamo venuti a conoscenza dell’esistenza di uno studio, pubblicato nel 1981, riguardante una indagine svoltasi nei comuni di Castelforte, SS. Cosma e Damiano (anche durante il periodo in cui era frazione di Castelforte), Minturno, Sessa Aurunca e Cellole (anche durante il periodo in cui era frazione di Sessa A.). Tale indagine si è svolta di un arco di tempo compreso tra il 1969 e il 1978 ed era finalizzato a pervenire ad informazioni legate ad una eventuale incidenza delle emissioni della Centrale Nucleare del Garigliano sulla salute della popolazione residente in prossimità del sito stesso.
Detto studio è stato condotto dal dott. G. Naro  per l'Università di Chieti ed è intitolato "Indagine Epidemiologica nella Bassa Vallata del Garigliano" e, a detta del dott. Damiano Verrengia che ha presentato il documento, era stato commissionato dai comuni e dalla regione.
Ciò che emerge di più evidente dalle pagine del documento è la bassissima casistica di tumori.
Vorremmo sapere se è possibile ottenere copia di tale documento, qualora ne foste in possesso.
Le dichiarazione del dott. Verrengia si possono ascoltare nella registrazione video effettuata dai tecnici di una televisione locale, Tele Golfo, presenti  all’incontro con la loro attrezzatura, andando al 57° minuto della registrazione stessa.
L’URL per accedere alla pagina web contenente il video è il seguente:
Cogliamo l’occasione per chiedere la convocazione di un nuovo Tavolo della Trasparenza per avere aggiornamenti riguardanti:
-          le analisi effettuate dal CISAM di Pisa;
-          l’andamento dei lavori;
-          i risultati delle recenti analisi effettuate dall’ARPA Campania

Risposta pervenutaci:


Trascrizione del contenuto:
OGGETTO: Riscontro Vs. mail del 18/03/2013
In riferimento alla Vs. mail del 14 marzo scorso e alla lettera a firma di Codesti Comitati si informano le SS. LL. che non sono stati resi noti né alla Regione, né allo scrivente i risultati delle analisie seguite in occasione all’accesso alla Centrale da parte dell’Autorità Giudiziaria essendo le indagini coperte dal segreto istruttorio, come già comunicatoVi a seguito dell’incontro tenuto in data 14 febbraio scorso presso la Procura della Repubblica di S. Maria Capua Vetere.
Per quanto riguarda la richiesta della copia della pubblicazione “Indagine Epidemiologica nella bassa vallata del Garigliano” del dott. G. Naro, relativa al periodo 1969/1978, da una ricerca eseguita presso i nostri uffici non risulta presente alcuna copia della stessa mentre per le analisi eseguite dall’ARPAC è stata inoltrata apposita richiesta al Centro Regionale Radioattività per conoscere l’esito delle stesse e la loro programmazione.
Sarà cura dello scrivente convocare la riunione del Tavolo della Trasparenza non appena saranno disponibili aggiornamenti sulle attività di decommissioning presso la Centrale e sui risultati del monitoraggio ambientale.


giovedì 14 febbraio 2013

Richiesta aggiornamenti all'Assessore Romano




Lettera inviata mercoledì 13 febbraio 2013 alla quale è seguita la risposta che segue a noi giunta il 14 febbraio 2013, le domande erano chiare ed esplicite, le risposte, di rito ma per nulla esaurienti.
Nelle zone adiacenti la Centrale, l'ARPA Campania sta effettuando analisi su varie matrici ambientali, chissà, forse i risultati di queste verranno diffusi, siamo sempre in attesa.



Alla cortese attenzione di
Dott. Giovanni Romano
Titolare dell’Assessorato per Ecologia - Tutela dell’ambiente e disinquinamento - Programmazione e gestione dei rifiuti - Ciclo Integrato delle Acque

In relazione alle denunce per disastro ambientale e irregolarità in materia di sicurezza nucleare, rivolte dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere nei confronti della Sogin, dopo che sono stati effettuati sopralluoghi da parte di responsabili del Centro CISAM di Pisa, da un Fisico dell’Università “Federico II” di Napoli e da sommozzatori della Guardia di Finanza, siamo ancora in attesa di conoscere i risultati delle analisi alle matrici prelevate durante i suddetti controlli.
Chiediamo cortesemente all’Assessore Giovanni Romano di fornirci quante più delucidazioni a riguardo essendo il Comitato Antinucleare Garigliano a stretto contatto con la popolazione residente nell’Alto Casertano e nel Sud Pontino che, preoccupata proprio dalle presunte irregolarità di cui sopra, chiede continuamente di essere aggiornata.
Pur essendo a conoscenza della riservatezza dedicata ai documenti in tema di indagine, contiamo sulla Sua sensibilità per recepire e diffondere quante più informazioni è possibile.
Con l’occasione porgiamo i nostri distinti saluti


Essendo la surriportata lettera il risultato di un fax, risulta poco leggibile quindi, di seguito, il testo in chiaro.


mercoledì 23 gennaio 2013

Comunicato Stampa 23 gennaio 2013



Il Comitato antinucleare Garigliano, in seguito al sopralluogo effettuato alla fine del mese di novembre 2012  dalla Guardia di Finanza di Mondragone, dal Centro Interforze Studi e Applicazioni Militari di Pisa e dal dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, su incarico del Sostituto Procuratore della repubblica Dott.ssa Giuliana Giuliano che ha aperto presso la Procura di Santa Maria Capua Vetere un fascicolo per disastro ambientale ed irregolarità in materia di sicurezza nucleare nei confronti della Sogin, chiede con sollecitudine che vengano divulgati i risultati delle analisi del materiale prelevato durante il sopralluogo e che vengano realizzate indagini epidemiologiche sulla popolazione unitamente a nuove e più approfondite analisi ambientali.
Come infatti segnalato dagli organi di stampa che si sono occupati della vicenda, alcuni di questi prelievi, risultati subito positivi ai misuratori di radioattività, sono stati effettuati in luoghi accessibili alla cittadinanza in prossimità degli sbocchi degli scarichi dell’impianto nucleare nel fiume Garigliano. Chiediamo quindi che venga fatta immediata chiarezza sulla reale pericolosità in termini di emissioni di radiazioni ionizzanti di tali luoghi e che,se considerati realmente rischiosi per la salute della popolazione,questi siti vengano messi prontamente in sicurezza ed interdetti alla popolazione.
Il Comitato antinucleare Garigliano sottolinea inoltre che più volte negli ultimi anni, e anche più recentemente attraverso il Tavolo della Trasparenza, ha rivolto richieste ufficiali agli organi dello Stato responsabili della salute e della sicurezza dei cittadini, affinché venissero effettuati monitoraggi ambientali e studi epidemiologici sulla popolazione (ad oggi ancora mai realizzati) per garantire che l’impianto elettronucleare del Garigliano non rappresenti più un pericolo per la salute dei cittadini.
Come infatti evidenziato dall’Enea e dall’Istituto Superiore di Sanità, negli anni ’80 la centrale nucleare ha disperso nell’ambiente sostanze inquinanti e radioattive ben oltre i confini dei Comuni limitrofi all’impianto, in un’area compresa tra l’isola di Ischia ed il promontorio del Circeo. A distanza di quasi trent’anni da quegli studi e dopo un lungo silenzio da parte degli organi competenti, la notizia del rilevamento di siti radioattivi emersa dall’inchiesta getta ombre inquietanti sulla gestione della sicurezza dell’impianto e sui rischi per la salute della popolazione che ne derivano.
Il Comitato antinucleare Garigliano ribadisce quindi la necessità di effettuare nuove e più approfondite analisi ambientali e che si realizzino inoltre studi epidemiologici comparativi storici ed attuali che permettano finalmente di far emergere, a partire da questa importante inchiesta, la verità sulla centrale del Garigliano, dopo anni di disinteresse da parte delle Istituzioni nazionali e di silenzio omertoso delle amministrazioni locali che si sono accontentate dei ristori economici che lo Stato elargiva “come contentino” invece di difendere il diritto alla salute ed alla giustizia della propria comunità.
Giovanni Mallozzi
Comitato antinucleare Garigliano

venerdì 18 gennaio 2013

ASSEMBLEA - SABATO 26 GENNAIO 2013

ASSEMBLEA
SABATO 26 GENNAIO 2013 - ORE 20.00
Presso Circolo SEL "A. Gramsci"
Via Appia, 220 - Scauri (Latina)



mercoledì 16 gennaio 2013

La via che porta alla centrale intitolata a Carlo Marcantonio Tibaldi


Avv. Carlo Marcantonio Ribaldi
SS. Cosma e Damiano - 1 aprile 1918 - 13 gennaio 2007

Figura di spicco del Foro di Latina
Rivestì l’incarico di Vice Presidente del Consorzio di Bonifica di Sessa Aurunca: al suo impegno si deve la costruzione del ponte di Maiano che collega la Provincia di Latina con quella di Caserta e la costruzione della strada Ausonia Minturno.
Contribuisce, con i suoi studi e le sue ricerche, insieme ad altri concittadini, alla predisposizione della documentazione e alla ricomposizione delle memorie che consentiranno poi di ottenere la concessione della Medaglia d’Oro al Valor Civile ai Comuni di Castelforte e di Santi Cosma e Damiano
Fonda e diviene presidente del il Comitato di Salute Pubblica.
E’ stato Presidente Onorario dell’Associazione Pro Loco di Santi Cosma e Damiano, cui ha partecipato attivamente portando il suo notevole contributo fino a qualche mese prima della sua scomparsa.
Per oltre cinquant’anni si dedica alla causa dell’antinuclearismo ed alla difesa di tutto il Basso Lazio dalle minacce della Centrale nucleare locale.
Il 28 febbraio 2010, il suo paese di nascita gli rende omaggio dedicandogli il largo di fronte alla sua dimora
All’Avv. Ribaldi viene dedicata proprio la strada consortile ‘Morelle’ di Sessa Aurunca, la strada che porta alla ex Centrale  Nucleare del Garigliano
La posa della targa è avvenuta il  12 gennaio 2013, presso la Strada Statale Appia, km 160,500.

Nel 1953, la proposta di installare un reattore nucleare nella zona della Piana del Garigliano lo aveva coinvolto personalmente, in quanto sarebbe andata a collocarsi in prossimità dei suoi possedimenti terrieri. Da allora, dopo un accurato lavoro di documentazione sui terribili effetti retroattivi che un tale tipo di impianto avrebbe potuto generare, è nato il suo impegno per mobilitare la società civile contro la centrale, entrata in funzione nel 1964 e chiusa per un guasto nel 1978.
Nel 1985, dopo aver ricevuto uno scritto firmato da un tecnico dell’ENEA (Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente), che documentava il grave livello di contaminazione da Cesio-137 e da Cobalto-60 della zona circostante la centrale, ha pubblicato l’opuscolo "L’inquinamento da radionuclidi nelle acque del Lazio meridionale", nel quale denunciava insistentemente la contaminazione della flora e della fauna marina locale e l’incidenza preoccupante di malformazioni genetiche e di tumori nei residenti della zona. La sua attività di denuncia non si è mai fermata e gli è costata anche numerose querele, dalle quali è sempre uscito indenne.
Da tenere presente che il 60co è un tracciante derivante esclusivamente da attività elettronucleare.
Ci restano i suoi moti di commozione, frequenti nei suoi ultimi anni di vita, per un’umanità che, se continuerà ad evitare di assumersi la responsabilità delle proprie decisioni, sarà, come soleva ripetere citando Einstein "trascinata verso una catastrofe che non ha paragone"
Opere:
"Ecclesiastici carbonari nella diocesi di Gaeta", sugli interrogatori condotti a carico di preti e religiosi della zona all'indomani de moti carbonari, introdotto da un saggio di Don Paolo Capobianco, altro storico di grande rilievo, pubblicato nel 1994 nella collana "il Golfo".


Intervista Antonio Ciano, per conto della prima telestreet italiana,nel2003 intervistò l'avv.Marcantonio Tibaldi allora ottantacinquenne. Fu una intervista di Grande richiamo culturale, una intervista denuncia sui danni che aveva provocato la contaminazione nucleare nella zona del Golfo di Gaeta



Nel 1979 l'acqua del fiume Garigliano invase la centrale atomica...il resto ce lo racconta l'Avv. Marcantonio Tibaldi, intervistato da Antonio Ciano nel 2003


Film di 45 minuti del 1964 sulla costruzione della centrale del Garigliano – Musiche di Ennio Morricone


lunedì 14 gennaio 2013

Verifiche sistema di allarme


La Sogin comunica che presso la ex Centrale Nucleare del Garigliano, nell’arco della giornata di domani, 15 gennaio 2013, in orario non ancora definito al momento in cui si scrive questo comunicato, saranno effettuate verifiche del sistema di allarme con l’ausilio del suono di sirene della durata di 5 secondi.