RIPRENDONO I LAVORI DEL DEPOSITO DI SCORIE RADIOATTIVE PRESSO
COMUNICATO STAMPA
Sono ripresi venerdì 1 e sabato 2 ottobre i lavori per la costruzione del deposito di superficie per lo stoccaggio delle scorie radioattive denominato “D1” presso la vecchia centrale del Garigliano. Tale deposito è considerato temporaneo e la sua costruzione era già prevista in un’ordinanza del 2006.
Il deposito, secondo i piani della SO.G.I.N.,viene realizzato per mettere in sicurezza il materiale radioattivo ancora conservato nelle trincee, ovvero interrato nel perimetro dell’impianto, e per procedere con il decommissionig, cioè con lo smantellamento, della centrale.
Tale deposito “D1” viene ritenuto temporaneo in attesa della costruzione del deposito nazionale di scorie dove conferiranno tutti i materiali radioattivi presenti in Italia, per ora stoccati nei vecchi impianti o in altre strutture adibite a conservarle, oppure in attesa di ritornarvi dopo aver subito all’estero procedimenti di riprocessamento.
Poiché da parte del Governo e degli organismi nazionali competenti non giungono notizie ufficiali circa l’individuazione del sito per la costruzione del deposito nazionale, mentre viceversa sui giornali e sul web continuano a susseguirsi notizie ufficiose che individuano proprio presso la vecchia centrale del Garigliano tale localizzazione, il Comitato antinucleare Garigliano chiede che venga fatta chiarezza al più presto sulla questione.
Se da una parte infatti il deposito temporaneo D1 è necessario per procedere con lo smantellamento dell’impianto nucleare, in assenza di un deposito nazionale, tale struttura temporanea “D1” rischia invece di assumere carattere definitivo, in un territorio come la piana del Garigliano considerato dal Ministero dell’Ambiente stesso a rischio idrogeologico, classificato come zona sismica di grado secondo e che inoltre ha subito già gravi conseguenze ambientali per i diversi incidenti occorsi alla centrale durante il suo funzionamento.
Il Comitato antinucleare Garigliano considera quindi prioritario che le istituzioni preposte informino, senza ulteriori e colpevoli ritardi, la popolazione e le amministrazioni locali circa le reali intenzioni del Governo sul futuro del sito nucleare del Garigliano, confrontandosi pubblicamente con i cittadini dei comuni interessati, come previsto dalla legge n.99 del 23 luglio 2009.
Inoltre chiediamo:
A) che vengano rispettate tutte le norme atte ad evitare che durante la costruzione del deposito, lo scavo del materiale contenuto nelle trincee, lo smantellamento del materiale radioattivo ancora presente nella centrale, la sua preparazione, collocazione e conservazione all’interno del deposito, venga messa a rischio la salute della popolazione attraverso la dispersione di materiale contaminato;
B) che il deposito temporaneo “D1” non ospiti al suo interno materiale radioattivo proveniente da siti diversi da quello della centrale nucleare del Garigliano;
C) che nel perimetro della centrale non vengano costruiti altri depositi temporanei contenenti materiale radioattivo proveniente da siti esterni al Garigliano;
D) che vengano rispettate le norme di trasparenza e di confronto con la popolazione, secondo cui il potere decisionale è condiviso tra cittadini, enti e amministrazioni nazionali e locali, come previsto dalla suddetta Legge 99/2009, dalla Convenzione IAEA del 1997 e dalla Direttiva UE del 3 marzo 1997 (n.97/11/EC che aggiorna la precedente direttiva 85/337/EEC) che prescrive:
1. che ogni stato membro fornisca tutte le informazioni riguardanti progetti pubblici o privati (espressamente compresi quelli relativi al maneggio e conservazione dei rifiuti nucleari) siano rese di pubblico dominio al fine di garantire alle popolazioni interessate la possibilità di esprimere le loro opinioni prima che il progetto sia approvato (Art. 6),
2. che una volta approvato o rifiutato il progetto, le autorità competenti devono informare il pubblico e devono fornire informazioni riguardo al contenuto della decisione e alle ragioni e considerazioni che l’hanno determinata (Art.9);
Come previsto dalla Convenzione di Aarhus del 25 Giugno 1998 che stabilisce:
1. Nell’ambito della legislazione nazionale di ciascun paese, devono essere emanati provvedimenti volti a rendere disponibili tutte le informazioni su richiesta del pubblico (singole persone o associazioni) e che tale messa a disposizione deve essere realizzata al massimo entro un mese dalla richiesta. (Art. 4)
2. Le autorità pubbliche di qualsiasi livello devono essere messe a conoscenza di tutte le informazioni disponibili in materia. Devono essere stabilite procedure obbligatorie per assicurare un adeguato flusso di informazioni verso le autorità pubbliche. Le informazioni devono essere disponibili inqualsiasi forma compresa quella elettronica. (Art.5)
3. Devono essere previste e specificate le modalità di partecipazione del pubblico, con particolare riferimento alle popolazioni direttamente coinvolte, al processo decisionale in materia di legislazione ambientale (Art.6) per tutti i progetti elencati nell’allegato I della Convenzione che alla tipologia “Settore energetico” prevede espressamente: lo stoccaggio definitivo del combustibile irraggiato; lo stoccaggio definitivo di rifiuti nucleari; l’immagazzinamento (per più di dieci anni) di combustibile irraggiato o rifiuti radioattivi in un sito differente da quello di produzione.
4. La possibilità per le popolazioni direttamente coinvolte di fare ricorso agli organi di giustizia (Art.9)
Inoltre, sulla base dei riferimenti legislativi succitati, chiediamo che il Comitato antinucleare Garigliano venga riconosciuto ufficialmente come soggetto legittimato a dialogare con gli enti e le amministrazioni locali e nazionali durante la fase di costruzione del deposito e di stoccaggio delle scorie, in quanto composto da cittadini dei comuni della piana del Garigliano che spontaneamente e a titolo personale decidono di aderirvi secondo gli articoli 17 e 18 della Costituzione della Repubblica italiana.
Il CAG non è disposto ad accettare passivamente scelte imposte dall’alto senza comprovate motivazioni ed il necessario confronto con la popolazione. Per il futuro del nostro territorio e per difendere la salute nostra e delle generazioni che verranno, vigileremo affinché il deposito D1 resti l’unico deposito temporaneo al Garigliano e faremo pressione attraverso tutti i mezzi previsti dalla Costituzione repubblicana affinché vengano stabiliti e garantiti, contestualmente alla sua costruzione, tempi e metodi per lo smantellamento dello stesso D1.
Per il Comitato antinucleare Garigliano - Giovanni Mallozzi
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