lunedì 6 giugno 2011

Si è marciato sotto la pioggia




































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Gaeta, Formia, Itri, Spigno Saturnia, Coreno Ausonio, Minturno, S.S. Cosma e Damiano, Castelforte, Cellole, Sessa Aurunca - domenica, 5 Giugno 2011 ad una settimana dai referendum.

La pioggia ci ha accompagnato dal momento che abbiamo cominciato a marciare a Gaeta dopo esserci radunati dietro ai componenti della compagnia teatrale "Bertolt Brecht" di Stammati di Formia che ha tenuto su il morale spinti anche dalla simpatia di un carabiniere che camminava su altri trampoli, poi si è fermata un po' e ha ripreso a bagnarci quando ci siamo mossi da piazza Vittoria a Formia. Siamo tornati alle auto camminando senza pioggia, ma appena arrivati a Gianola... ricomincia a piovere, ma tanto... ma tanto... che abbiamo dovuto abbandonare la posizione.
Una volta a Scauri, tutto bene, un'oretta ad attendere che si facesse l'orario annunciato per partire in quanto, saltata Gianola, si sono anticipati i tempi, e ci incamminiamo sul lungomare dove, ovviamente, ci attendeva l'acqua.
Per un'oretta camminiamo fradici fino a Marina di Minturno, piove anche quando ci raggiunge il Sindaco di Minturno, Aristide Galasso, che ci conferma la già dimostrata adesione alle nostre iniziative antinucleari. Saluti e... smette di piovere; andiamo a S.S. Cosma e Damiano, si sono fatte le tre del pomeriggio e non piove più.
Si da sfogo a canti e confusione, con caroselli di auto, soprattutto la gialla 500 di Samanta che, con volantini attaccati ai tergicristallo scostati dal vetro e in funzione, saluta i curiosi che guardano una banda di matti riuniti per marciare con fischietti e cartelloni.
Si arriva a Castelforte dove ci raggiunge il sindaco che ci saluta e insieme a noi, preceduti dai Gonfaloni di Castelforte e S.S. Cosma e Damiano, si avviano a percorre gli ultimi 2 o tre chilometri che ci separano dall'azienda "Al di là dei Sogni".
400 metri prima dell'arrivo sostiamo davanti all'ingresso del "Giardino della Memoria", dove i ragazzi della coop. hanno piantato tanti piccoli alberi quante sono le vittime della malavita organizzata, ognuno con il suo cartellino che riporta nome ed età della vittima.
Un minuto di silenzio onora quei morti e, subito dopo, anche i poliziotti scendono dalle auto per fotografare il Giardino, sono momenti veramente commoventi.
Arriviamo finalmente dai ragazzi di Khorakhanè che hanno allestito alcuni tavoli coperti sui quali gustiamo i panini e le bibite da loro preparati e andiamo al coperto del capannone dove gli amministratori e gli organizzatori ringraziano i partecipanti confermando che questa marcia è solamente una delle tappe che vedranno protagonisti i componenti dei comitati in attività volte a rivalutare il nostro territorio dove il Garigliano è solo un confine che ha ideato l'uomo ma di fatto salda i due territori che dalle sponde lo vedono scorrere.

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