mercoledì 17 luglio 2013

Riapre il Tavolo della Trasparenza anche nel Lazio

Con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (d.P.C.M.) del 14 Febbraio 2003 si dichiarò lo stato di emergenza nei territori sedi delle centrali nucleari in relazione all’attività di smaltimento dei rifiuti radioattivi.
Successivamente, con l’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri (O.P.C.M.) n. 3267/2003 - “ Disposizioni urgenti in relazione all’attività di smaltimento, in condizioni di massima sicurezza, dei materiali radioattivi dislocati nelle centrali nucleari e nei siti di stoccaggio situati nei territori delle regioni Piemonte, Emilia-Romagna, Lazio, Basilicata e Campania, nell’ambito delle iniziative da assumere a tutela dell’interesse essenziale della sicurezza dello Stato “ - il Presidente della SO.G.I.N. fu nominato Commissario Straordinario per la messa in sicurezza dei materiali nucleari in Italia.
Il Decreto Legge 14 Novembre 2003, n. 314, convertito, con modificazioni, nella Legge 24 Dicembre 2003, n. 368 “Disposizioni urgenti per la raccolta, lo smaltimento, lo stoccaggio, in condizioni di massima sicurezza, dei rifiuti radioattivi“, attribuì ad un Commissario straordinario, di nomina governativa, il compito di assumere tutte le iniziative per la sistemazione in sicurezza, presso un deposito nazionale da individuare, dei rifiuti radioattivi di III categoria L’O.P.C.M. n. 3355/2004 - “Ulteriori disposizioni urgenti in relazione all’attività di smaltimento, in condizioni di massima sicurezza, dei materiali radioattivi dislocati nelle centrali nucleari e nei siti di stoccaggio situati nei territori delle regioni Piemonte, Emilia Romagna, Lazio, Basilicata e Campania, nell’ambito delle iniziative da assumere a tutela dell’interesse essenziale della sicurezza dello Stato“- prorogò di fatto lo stato emergenziale per garantire la messa in sicurezza nucleare e fisica di detti rifiuti. In particolare l’art. 2 dell’OPCM 3355/04 stabilì che il Commissario delegato ex O.P.C.M. 3267/2003, nell’attuazione degli interventi di natura emergenziale, operava riferendo mensilmente alle Regioni interessate in ordine alle iniziative intraprese per il superamento dell’emergenza, nonché comunicando trimestralmente le iniziative ad un “ Tavolo “, da istituire presso le regioni Lazio, Basilicata, Campania, Piemonte ed Emilia Romagna, per garantire la massima trasparenza delle attività da svolgere e svolte.
Così come la Regione Campania dal 2011 ha ripreso i lavori del Tavolo della Trasparenza, ora anche la regione Lazio si dota nuovamente  di tale istituto, infatti nella giornata di ieri il Consiglio Regionale del Lazio, presieduto da Daniele Leodori ha approvato all'unanimità una mozione che impegna la Giunta ad operare in tal senso, ci informa di ciò l'Area informazione del Consiglio Regionale del Lazio
"La mozione, che riguarda le centrali del Garigliano e di Borgo Sabotino, è stata firmata da Cristiana Avenali, Rosa Giancola, Marta Bonafoni (Per il Lazio) e da Enrico Forte (Pd). Si tratta di siti importanti – si legge nella mozione – 'sotto il profilo ambientale ed è quindi opportuno rendere accessibili e note alla cittadinanza le informazioni sullo stato delle bonifiche, quelle sui tempi di riprocessamento delle scorie, quelle di rientro ai siti di produzione, così come quelle relative ai livelli di contaminazione delle aree di localizzazione degli impianti'.
Il tavolo dovrà riferire sui risultati al consiglio regionale entro il 28 febbraio 2014. L’assessore all’ambiente Fabio Refrigeri ha spiegato di essere d’accordo e di aver già pronta la delibera per istituire il tavolo della trasparenza".

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