lunedì 26 agosto 2013

Relazione atomo-cancro. Verrà mai ammessa?

Relazione atomo-cancro. Verrà mai ammessa?
Massimo Penitenti - 26 agosto 2013

Nonostante sia accertato che i pastori sardi che vivono nei pressi della base militare di Perdasdefogu e Villaputzu siano più esposti di altri a malformazioni a causa di brillamenti e altri esperimenti su armi prodotte con uranio impoverito in dotazione agli eserciti, ancora non viene ammessa la relazione fra utilizzo dell’atomo e patologie oncologiche.

Ecco, secondo me,  i motivi per cui anche per quanto riguarda le centrali elettronucleari, nemmeno in caso di incidente grave, viene ammessa la relazione tra esposizione a contaminanti radioattivi, per quanto in bassi dosaggi, e cancri. Presso la ex centrale del Garigliano, ad esempio, vengono ad oggi riscontrate basse quantità di 137Ce che, però, si trovano a profondità diverse nel terreno a causa della permeazione dovuta al passare del tempo. Se si controllano i numeri, l'elevarsi della quantità di sostanze radioattive abbinata alla profondità fa risalire a periodi ben precisi di contaminazione. Ebbene, viene a più riprese denunciato che, a S. Castrese, frazione di Sessa Aurunca ospitante la centrale, il numero di malati di tumori vari, risulta essere particolarmente elevato, soprattutto se si tiene conto che è una zona assolutamente priva di insediamenti industriali. Questi numeri andranno  sicuramente scemando in quanto la centrale è ormai chiusa da  più di trent’anni, sono convinto, altresì, che il monitoraggio della situazione sanitaria intorno a questa centrale, forse contribuirà a comprendere quanto una centrale incida nello sviluppo di tumori.
Purtroppo però, Tree Mile Island, Chernobyl e, ora, Fukushima, insegnano che per radiazioni nucleari o si muore sul colpo a causa di esposizioni fulminanti oppure mai viene ammessa la vera consistenza nociva dell'esposizione a radiazioni ionizzanti, infatti facendo la somma dei morti per cui la causa di decesso e ammessa la contaminazione nucleare, ammonta a poche centinaia, mentre, solamente per quanto riguarda Chernobyl, invece, i morti sono divenuti negli anni, decine di migliaia.
Ora, ammettiamo che venga appurata ufficialmente questa maledetta relazione, dove anche la normale attività di centrali elettronucleari o militari sia la causa di tumori, perché ciò avverrebbe, una volta appurata, non solamente per quella dovuta ad incidenti, a quanto ammonterebbe in termini di risarcimento e cura, l'esborso di denaro? Sapendo, tra l'altro, che i ricavi da tali attività vanno alle aziende, mentre le perdite se le accollano sempre, e si può facilmente verificare, l'intera comunità?
Immaginiamo una situazione simile a quella che è successa per l'asbesto, la sua relazione con il mesotelioma e i risarcimenti già attribuiti a chi è morto o si è ammalato in quanto ha vissuto a contatto con le attività industriali di produzione di eternit e materiali coibentanti; ebbene, uno Stato, potrà mai ammettere che i tumori sono dovuti anche all'utilizzo dell'atomo? 
Paesi come gli Stati Uniti o come la Francia, dove armi e centrali nucleari rappresentano una parte preponderante del PIL, quanti denari si troverebbero a cacciare?
La differenza tra asbesto e nucleare sta proprio nel diretto coinvolgimento degli Stati nella produzione elettronucleare e di armamenti, cosa che per quanto riguarda il primo caso, invece, era esclusivamente privato, se non teniamo conto, ovviamente, degli ammortizzatori sociali e dei costi sanitari, messi in campo anche nel caso della chiusura degli stabilimenti di eternit e affini, in attesa dell'incasso delle sanzioni.
Queste sanzioni, infatti, per quanto riguarda l'atomo, mai verranno addebitate alle aziende che gestiscono centrali che già oggi assorbono milioni di dollari solamente per non chiudere che, con il ricatto della diminuzione di produzione di elettricità, minacciano continuamente gli Stati ospitanti. Ricordo quando, durante l'ultima campagna antinuclearista italiana, i promotori di una nuova stagione nucleare italiana, portarono all'attenzione, con molta enfasi, l'attribuzione di una quindicina di miliardi di dollari all'industria elettronucleare mettendo in relazione tali esborsi con un rilancio USA del nucleare mentre questi denari erano dati all'industria per poter aggiornare e rifinanziare centrali altrimenti destinate alla chiusura.
A Fukushima cosa sta succedendo? La medesima cosa che succede quando avvengono disastri nucleari; lo Stato si accolla enormi costi pur di non ammettere la relazione tra tumori e attività nucleari con un continuo rimpallo di ammissioni e smentite attivato solo per mandare in confusione la capacità ricettiva di informazioni di un popolo che, prima o poi, dovrà andare a votare.
Torniamo alla relazione fra attività nucleare e tumori, ammettiamo nuovamente che venga ammessa e mettiamola in relazione con i danni che il futuro vedrà causati dai milioni di litri di  acqua contaminata che dal nord-ovest del Giappone, quotidianamente, vengono riversati nel Pacifico, che, ad essere chiari non è un laghetto con le tutte le sponde all'interno di un unico, piccolo, paesino, ammettiamo questa relazione ripeto, cosa succederà alle casse nipponiche?
Quando in tutto il mondo nessun essere umano morirà di fame o di malattie a causa della povertà, cioè, quando finalmente, a livello globale, tolte tutte le spese, si potrà mettere da parte qualche soldino, ecco, forse allora si incomincerà a rimborsare i malati e a risarcire i familiari dei morti, vittime del cancro dovuto alla presunzione di poter governare a piacere la potenza dell'atomo.

Questo non è pessimismo, sarei pessimista se non ammettessi quel lento allontanamento dell’uomo dai problemi dati dall’atomo, almeno per quanto riguarda le centrali elettronucleari, che invece è in atto da anni, facilmente dimostrabile dall’esiguo numero di nuove centrali che, solamente per sostituire le attuali, ormai chiuse o prossime alla chiusura per obsolescenza, dovrebbe essere molto più elevato; solamente la Francia dovrebbe averne in costruzione alcune decine mentre, invece, ne è in costruzione una soltanto e, per giunta, in enorme ritardo a causa dei modificati target di sicurezza, guarda caso, richiesto proprio dalle agenzie di controllo sul nucleare.

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