mercoledì 6 gennaio 2016

Il Ministero per lo Sviluppo Economico si esprime sul pet-coke

Il deposito di pet -coke di Sessa Aurunca, come ormai noto, ma che dico, arcinoto, è abusivo quindi, stoccandovi materiale tossico, è di fatto una discarica abusiva.
Il MISE fra le varie cose, nel decreto nota che l'Interport riporta autorizzazioni regionali, provinciali e dei VV.FF. ma non dice che queste autorizzazioni le ha ottenute quando non poteva ottenerle perché il deposito non poteva esistere.
Non riporta tutte le informazioni riguardanti il pet-coke ne riporta interrogazioni parlamentari o esposti presentati alla P.d.R. di Cassino e di S. Maria C.V.
Ho l'impressione, ma io sono cattivo, che chi ha firmato il decreto se ne è altamente fregato o non era a conoscenza di queste cose.
Purtroppo chi gestisce queste cose e non vuole rotture di palle conta molto sul fatto che noi, a parte uno sdegno iniziale all'atto della denuncia, leggiamo poco o nulla, quindi una volta che giunge un'autorizzazione mica andiamo a vedere se questa è stata conferita considerando tutto quello che c'è da considerare.
Quanti hanno letto gli esposti presentati da Lagambiente o l'interrogazione parlamentare presentata dal deputato del M5S Alessandro Di Battista (che, fra l'altro, era costruita quasi interamente proprio sugli esposti preparati da Giulia Casella, presidente del Circolo Legambiente di Sessa Aurunca)?
Per leggere il primo esposto cliccare qui

Per leggere il secondo esposto cliccare qui

Per leggere l'interrogazione parlamentare del deputato M5S Alessandro Di Battista cliccare qui

Per leggere l'interrogazione alla Regione Campania cliccate qui

Per leggere l'invito del Sindaco di Sessa Aurunca alle autorità e la diffida a lui inviata cliccate qui

E ora per leggere il Decreto salvaInterport cliccate qui



Gli amministratori del Comune di Sessa Aurunca hanno sin dall'inizio appoggiato le ragioni, confortate da fotografie e video, dei cittadini e hanno proposto valide alternative all'azienda proprietaria del sito; speriamo, ora, che chi deve tutelare la salute e il territorio a livelli più alti, non si presti esclusivamente alle regole dell'economia e del profitto calpestando, per gli interessi di pochi, la salute e l'ambiente di tutti.


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